Giustizia

Chiara Petrolini (foto Ansa)


La Corte di Cassazione ha reso pubbliche oggi le motivazioni degli arresti domiciliari a Chiara Petrolini, la ragazza di Vignale in provincia di Parma che ha ucciso e seppellito i suoi due figli neonati nell’estate del 2024. Nonostante una «elevatissima capacità mistificatoria ed una non comune determinazione criminale», scrivono i giudici della Corte Suprema, questi fattori non implicano un aumento della severità della detenzione, perché, riporta l'agenzia Dire, i fatti «si sono svolti in condizioni non più presenti né ripetibili». In altre parole, la Corte di Cassazione dice che la misura del regime di detenzione domiciliare è sufficiente affinché non ci sia una possibilità concreta che Petrolini possa reiterare la sua condotta.

Così facendo, la Corte ribalta l’ordinanza del Tribunale del Riesame che, accogliendo l’appello della Procura, aveva disposto il carcere per Petrolini. Alle motivazioni della Cassazione seguirà l’udienza del Gup di Parma, che venerdì vaglierà la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura, secondo la quale la 22enne ha premeditato entrambe le uccisioni dei due figli, dopo aver nascosto le due gravidanze ai familiari e al fidanzato.