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Samuele Bersani (foto Ansa)

 

È uscito da poche settimane il nuovo disco live di Samuele Bersani. Un omaggio che il cantautore riminese ha voluto fare alla sua carriera, iniziata nel 1990 quando Lucio Dalla gli fece aprire i concerti di "Cambio Tour". Nel 1992, il primo album "C'hanno preso tutto", con Domenico Sputo (Dalla) ai fischi, ai cori e al sax. Nell'album di oggi, tutti i suoi più grandi successi riarrangiati, da "Spaccacuore" a "Giudizi Universali", passando per "Cattiva", "Chicco e Spillo" e "Lo Scrutatore non votante", solo per citarne alcuni. E poi un omaggio a Lucio, con un'intima versione di "Tu non mi basti mai", il pezzo contenuto nell'album di Dalla "Canzoni", del 1996, che contiene anche il brano "Canzone" scritto da Bersani. Con un orchestra di 36 elementi, un tripudio di archi e fiati, viene data, se mai ce ne fosse bisogno, nuova linfa vitale a pezzi che abbiamo tutti canticchiato almeno una volta nella vita. Il disco è il risultato dei concerti che Bersani sta facendo in giro per l'Italia, dopo una pausa forzata per curare un tumore ai polmoni. L'occasione giusta per tornare sulle scene, senza perdere la passione per la musica, quasi a dire «mangiati le bolle di sapone intorno al mondo e quando dormo taglia bene l'aquilone, togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace», lasciando agli altri la possibilità di emanciparsi definitivamente da costrutti e giudizi universali triti e ritriti, perché in fondo è tutto «troppo cerebrale per capire che si può si può star bene senza complicare il pane».

 

La recensione è tratta dal n.2 del Quindici, del 30 aprile 2025