Sicurezza

sicurezza sul lavoro

Una madre e una famiglia intera devastati dall’ennesimo incidente sul lavoro. Un incidente mortale, quello di Mattia Battistetti, avvenuto nell’aprile del 2021 a Montebelluna, in provincia di Treviso, e ancora senza colpevoli e senza condanne. Per la madre, Monica Michielin, la formazione di Mattia era stata inadeguata e insufficiente per la sua mansione, così come non era adeguato il suo contratto di lavoro. «Il Responsabile non aveva stilato un piano di sicurezza a norma e anche il cantiere non era a norma su molti piani», lamenta al convegno sulla sicurezza sul lavoro tenutosi oggi alla facoltà d’Ingegneria di Bologna, di fronte al vescovo Matteo Maria Zuppi (reduce dal conclave di Roma), al vicepresidente della Regione Vincenzo Colla e al segretario generale della Cgil Michele Bulgarelli.

Monica Michielin ha dato vita, in onore del figlio morto a causa di un carico di 15 quintali di materiali staccatosi da una gru, a un’associazione che si chiama “In memoria di Mattia Battistetti”. A darle forza «l’odio che nutro per i responsabili». Un odio incanalato per ricercare il bene, la giustizia. «Non si può accettare che ogni giorno muoiano dei lavoratori – dice –; la giustizia deve punire severamente i colpevoli e introdurre il reato di omicidio sul lavoro».

«Dobbiamo lottare insieme, Mattarella parla di “piaga” ma spero che si faccia qualcosa di concreto. Basta parole», prosegue Michielin, che ringrazia poi Carlo Soricelli. «Col suo Osservatorio nazionale morti sul lavoro ha dato sostegno a tante famiglie».

La mamma di Mattia conclude lanciando un messaggio ai futuri ingegneri: «Lavorate secondo coscienza e abbiate rispetto per i lavoratori».