Lavoro

I lavoratori di Usb di fronte alla Prefettura di Bologna (foto: Alessandro Fratini)
«Oggi lavorare nel sociale significa scontrarsi con le diseguaglianze dei beneficiari e con la povertà che viviamo ogni giorno, rispetto a un carovita che aumenta sempre di più». Con queste parole, Federico Serra, portavoce dell’Unione Sindacale di Base, anima il presidio davanti alla Prefettura di Bologna contro il precariato dei lavoratori pubblici, le spese militari del governo Meloni e il mancato sostegno delle cooperative. Un centinaio di lavoratori sono scesi in Piazza Roosevelt per denunciare la durata e le modalità di lavoro previste dal contratto collettivo firmato da Cgil, Cisl e Uil «che permette contratti di dodici ore e il precariato senza giustificazioni e che non ha alzato i salari», afferma Serra.
«Noi di Usb siamo qui oggi per parlare dei salari troppo bassi e opporci al part-time ciclico verticale, per il quale tantissimi educatori scolastici non percepiscono reddito durante l’estate», denuncia Serra, mentre vengono sventolati cartelli che recitano: “I diritti non si tagliano” e “L’emergenza educativa non va in vacanza”. Il part-time ciclico verticale è un tipo di contratto in cui il dipendente lavora solo in certi giorni della settimana e certi periodi dell’anno, senza ricevere alcun sostegno economico nei mesi di pausa. Questo impedisce ai lavoratori – come per esempio insegnanti, personale delle scuole e operatori socio-sanitari – di accedere all’indennità di disoccupazione e ai riconoscimenti contributivi.
Serra definisce questa una «logica figlia del ricatto e del profitto che scompone tutte le nostre vite tramite gli appalti alle cooperative», aggiungendo che «il personale scolastico non viene riconosciuto come tale, è soltanto l'ultimo della catena alimentare». Per questo il sindacato «chiede un bonus per dare una copertura reddituale nei mesi di pausa anche ai dipendenti pubblici», continua Serra, riferendosi al bonus del decreto Aiuti da 550 euro in essere per i contratti di lavoro part-time ciclici, che però si applica solo ai dipendenti di aziende private.
Nel discorso, il portavoce dell’Usb lamenta anche della complicità del mondo sindacale e governativo: «I governi di tutti i colori, insieme ai sindacati complici, stanno portando avanti un progetto di privatizzazione totale del welfare. Molti dei nostri settori prima erano pubblici, ma tramite la sussidiarietà del terzo settore sono stati privatizzati, togliendo molti diritti ai lavoratori. La precarietà dei contratti, non è naturale, ma è il prodotto artificiale del "Jobs Act" e della Legge Biagi».
In ultimo, Serra ha apertamente criticato l’aumento dei fondi dedicati alla difesa per il ReArm Europe: «Questo è uno sciopero anche contro l'economia di guerra, perché ogni soldo dato alla spesa militare al riarmo è un soldo tolto al welfare, alla spesa sanitaria, per cui come operatori sociali viviamo queste contraddizioni ogni giorno».