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Tifosi rossoblù (foto Ansa)

 

Un Bologna che vince attira da tutta Italia tifosi pronti a sostenerla. Più di 30 mila supporter, qualcuno azzarda 33mila, saranno presenti domani sera all’Olimpico di Roma e tra loro anche chi ha travalicato i confini nazionali e continentali come Davide Cabuli, 30 anni. Il tifoso rossoblù giunge addirittura da Portland, la capitale dell'Oregon, sulla costa occidentale degli Stati Uniti. Una trasvolata che parte dal Pacifico e attraversa l'America e l'Atlantico per assistere, con il papà e la mamma, all’incontro nella città eterna. Il genitore si chiama Daniele Cabuli, è uno storico dirigente della Coop e poi di Igd, Immobiliare grande distribuzione del colosso cooperativo della distribuzione. Da sempre ha una passione smisurata per lo sport e per il Bologna in particolare, ereditata dal padre Giancarlo. Una fede intergenerazionale. Con loro anche Ginetta Chirici, ex Ibm, altrettanto appassionata tifosa.  Spesso la famiglia affronta viaggi lunghi per seguire il Bologna.

Davide Cabuli è dunque un mezzo Magellano. Si è sobbarcato un lungo viaggio ovviamente per salutare la famiglia e gli amici rimasti nel capoluogo emiliano ma soprattutto ha calibrato i tempi per poter sostenere la squadra del cuore. «Vivo all’estero da ormai dieci anni ma sono rimasto legato alla città e alla squadra per la passione di mio padre». Un’occasione unica che non capitava alla formazione, ora guidata da Vincenzo Italiano, da ormai 51 anni, quando vinse il trofeo per la seconda volta battendo il Palermo ai rigori, dopo che un favore arbitrale regalò in zona Cesarini un rigore che Beppe Savoldi realizzò.

La trepidazione e la gioia sono, dunque, comprensibili e spingono a pensare all’impossibile. «È un evento storico. Con mio padre si scherzava dicendo che forse non avremmo mai provato emozioni simili, addirittura sognare la Champions. In un sistema in cui non c’è spazio per gli under-dog, non pensavo ci fosse la possibilità di essere a questo punto e la sfida al Milan per la Coppa Italia lo rende ancora più emozionante».

Per il Bologna di quest’anno si può però già parlare di vittoria morale. Trentatremila persone calano su Roma. Altrettante storie, come quella di Davide, che rappresentano una gioia ritrovata per il gioco del calcio e per la squadra emiliana.

Nonostante la qualificazione alla prossima Champions si sia allontanata a causa dei due punti rimediati nelle ultime tre gare, in città l’entusiasmo non manca. Più che i soldi e la qualificazione i tifosi rossoblù sognano il trofeo e la gloria eterna. «La vittoria più importante, a prescindere dai trofei, è la possibilità per gli adolescenti in un’età di incertezza, di avvicinarsi ai colori della propria città», è la chiosa dello trasvolatore bolognese. Simili imprese meritano il successo.