Violenza giovanile

A sinistra, l'assessora comunale Matilde Madrid (foto Ansa)
Si dice «un po’ pessimista» Matilde Madrid, assessora comunale alla sicurezza, a proposito della crescente frequenza di risse e aggressioni che spesso riguardano giovani e giovanissimi armati con coltelli nascosti. In occasione dell’iniziativa organizzata ieri sera da Italia Viva, Madrid ha espresso perplessità verso le motivazioni che spingono i ragazzi minorenni a uscire di casa armati.
«I ragazzini dicono che hanno paura, al di là di quella minoranza che porta con sé i coltelli per obiettivi criminali. Questa è una cosa che ci interroga moltissimo come adulti: ce la stanno “raccontando” dandoci questa motivazione? Può essere, ma non lo darei per scontato».
Sulle possibili ragioni dietro il crescente timore di essere aggrediti, Madrid torna a parlare della morte di Fallou Sall, un ragazzo 16enne ucciso a Bologna a settembre 2024 con una coltellata al petto: «Probabilmente, quando è morto Fallou, in quel gruppo lì giravano in tanti con il coltello a scopo difensivo. Ed è un attimo che succeda un disastro».
L’assessora ha anche denunciato la facilità con cui possono essere reperite queste armi da taglio attraverso app di messaggistica. «Quando chiedi ai ragazzi dove comprano, ti rispondono “su Telegram”. Magari si trattasse di baby gang, così in tre mesi si risolverebbe, qua il problema sono i tanti che girano con i coltelli, anche fosse solo a scopo difensivo». In tal senso, Madrid specifica che le aggressioni «non riguardano più gli ultimi», poiché coinvolgono anche giovani al di fuori delle zone disagiate della città, e l’assessora prende come esempio la rissa di via Agucchi.
Infine, Madrid segnala come in queste situazioni la polizia insista molto sul tema delle conseguenze di comportamenti simili: «Spesso i ragazzi pensano di non rischiare niente. Quando arrivi a Lampedusa dopo aver attraversato il Mediterraneo e aver passato tre mesi in una prigione libica, della polizia italiana non te ne frega niente».