Giornalismo

Matteo Naccari (foto Aser)
Con alle spalle l’eco delle promesse fatte dalle piazze del Primo maggio che auspicano un mondo del lavoro migliore e sicuro, nel cuore dell’Emilia-Romagna, a Calderara di Reno, un giornalista è stato sospeso all’improvviso, con motivazioni considerate inaccettabili. È il caso di Renzo Sanna, professionista con una lunga carriera alle spalle nelle redazioni bolognesi, che per cinque anni ha ricoperto l’incarico di addetto stampa del Comune. A gennaio, il sindaco Giampiero Falzone, lo stesso che nel 2024 gli aveva rinnovato l’incarico dopo quattro anni di servizio, ha deciso di interrompere unilateralmente il rapporto, accusandolo di una mancanza di fiducia.
La “colpa” di Sanna sarebbe stata quella di aver dimenticato di inviare una mail e non aver pubblicato un’ordinanza sull’Albo pretorio. Una responsabilità che, secondo la sua versione, fatta propria dagli organismi di categoria dei giornalisti, spetta agli uffici amministrativi del Comune, non al responsabile dell’ufficio stampa. Ciononostante, l’episodio è stato considerato sufficiente per motivare una revoca immediata dell’incarico.
Una scelta che ha destato sconcerto e indignazione tra i giornalisti emiliano-romagnoli che subito si sono attivati firmando, al momento in oltre 200, una petizione contro la decisione contestata. L’Aser, il sindacato regionale di categoria, si è attivata fin da subito per denunciare il comportamento del sindaco e difendere i diritti del giornalista Sanna. Anche la Fnsi, la Federazione nazionale della stampa è intervenuta ma, durante un consiglio comunale, al segretario aggiunto Matteo Naccari è stato impedito di esporre striscioni o scattare foto in segno di protesta.
Il caso, però, va oltre la sospensione del rapporto di lavoro. È lo stesso Falzone a dire che l’assunzione di Sanna, a suo tempo, non rispettava le regole previste dal protocollo firmato da Aser, Anci e Ordine dei giornalisti, che prevede l'affidamento a persone iscritto all'albo delle comunicazioni pubbliche. E oggi, in assenza di un addetto stampa che sia un giornalista iscritto (come previsto dalla legge 150/2000, ndr) il Comune continua comunque a diffondere comunicati stampa. L’Anci, per voce del presidente regionale Marco Panieri, ha formalmente richiamato il sindaco. L’Aser ha coinvolto i propri legali e avviato un’azione ufficiale per contestare le irregolarità.
Anche Renzo Sanna ha reagito impugnando il provvedimento e affidato la sua difesa a un avvocato. Dall’altra parte, Falzone non ha fornito chiarimenti pubblici, scegliendo il silenzio o, al massimo, le risposte formali tramite legale.
All'inizio ci fu una protesta anche con i vertici del Pd, ai quali i giornalisti hanno chiesto ragioni del loro silenzio sulla vicenda. Silenzio destinato a essere interrotto domani, 8 maggio, dal segretario regionale Luigi Tosiani che incontrerà Aser e Ordine dei giornalisti per approfondire la vicenda.