Mostre

Il Rettore dell'Alma Mater Giovanni Molari presenta la mostra (foto di Tommaso Sfregola)
In occasione dei trecentocinquant’anni dalla nascita del bolognese Benedetto XIV, al secolo Prospero Lambertini, l’Università di Bologna realizza una mostra che ne racconta il ruolo fondamentale nell’Europa del Settecento, ma soprattutto nella sua città. Per l’esposizione, intitolata “Benedetto XIV e Bologna. Arti e scienze nell’età dei lumi”, l’Alma Mater sceglie Palazzo Poggi, che oggi custodisce la storia cittadina e il patrimonio della sua università anche grazie agli interventi e al sostegno del pontefice bolognese. Basti pensare al Museo Aldrovandi, trasferito proprio per suo volere nel 1742 da Palazzo Pubblico (oggi Palazzo d’Accursio) a Palazzo Poggi – sede dell’Istituto delle Scienze – nell’intento di dare una collocazione unitaria ai materiali naturalistici. L’interesse del pontefice per le scienze naturali è confermato dai volumi della sua biblioteca personale (oggi in esposizione) e dalle donazioni in favore dello stesso Istituto delle Scienze, come l’esemplare di coccodrillo del Nilo e quello di tartaruga liuto.
Benedetto XIV, che fu papa dal 1740 al 1758, è stato uno dei sei bolognesi (quattro dalla città, due dalla provincia) ascesi al soglio pontificio. Una figura generosa, che aprì al pubblico la Biblioteca universitaria di Bologna e l’Aula magna. Ma anche un innovatore: fondò la prima Scuola di chirurgia e ostetricia della città e sostenne carriere femminili, come quelle di Laura Bassi, prima docente donna nelle università d’Europa. Una storia ancora poco conosciuta, secondo il Rettore Giovanni Molari, che in occasione dell’inaugurazione rimarca l’importanza di questa mostra per «far conoscere di più questo papa».
Un lavoro di ricerca e di riscoperta, quello dell’Alma Mater, sostenuto con forza anche dall’amministrazione locale. «L’aiuto del Comune è stato fondamentale – ricorda Francesco Citti, presidente della Biblioteca universitaria di Bologna – ma è un punto di partenza. Gli investimenti comunali sono fondamentali per migliorare la conservazione».
L’obiettivo è quello di far nascere dalle ricerche su Benedetto XIV nuove ricerche sulle radici comuni dei musei cittadini, in quello che per la presidente del Sistema museale di ateneo, Giuliana Benvenuti, è un «mosaico di storie che si ricompongono».
Da domani (7 maggio) fino al 27 luglio si potrà ripercorrere la storia del papa bolognese e del rapporto con la sua città nell’età dei Lumi, lungo un percorso che prevede diciassette sale in cui saranno esposti libri, manoscritti, le cere della stanza di anatomia, carte geografiche e strumenti scientifici. Oltre alle sale di Palazzo Poggi e della Biblioteca universitaria di Bologna, la mostra si estende anche al Museo civico medievale (via Manzoni, 4), al Museo civico archeologico (via dell’Archiginnasio, 2), e alla Collezione di zoologia (via Selmi, 3), a riprova della vastità degli interessi culturali e scientifici di un papa innovatore e riformatore.
Info: https://eventi.unibo.it/benedetto-14