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Nathalie Tocci (licenza creative commons)
«L’accordo fra Trump e Netanyahu è chiaro: Tel Aviv è libera di agire come meglio crede nei territori palestinesi in cambio di una non interferenza nella politica di Washington nei confronti di Teheran». Così Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali, analizza i rapporti fra Israele e l’amministrazione Trump e come questi possano impattare sulla situazione a Gaza, dove ormai, dall’ottobre del 2023, si contano più di 50.000 vittime.
Per fare ordine nel complesso mosaico della geopolitica che sta dietro il massacro della Striscia, la dimensione di partenza deve essere quella del conflitto israelo-palestinese e di come gli Stati Uniti abbiano storicamente influenzato i rapporti fra Tel Aviv e i territori occupati. «In questo primo livello stiamo parlando di una catastrofe assoluta. C’era stata qualche speranza - subito ridimensionata - dopo il cessate il fuoco di marzo, con in più l’auspicio che Trump potesse avere maggior potere contrattuale nei confronti di Israele rispetto a Biden», Osserva Tocci. Le aperture e i segnali di distensione hanno in breve tempo lasciato spazio a una ripresa dei bombardamenti e a un ritorno alla costanza con cui i bollettini da Gaza aggiornavano il numero di attacchi dell’Idf e delle vittime. I primi mesi dell’amministrazione Trump hanno nei fatti sconfessato le speranze di pace con cui si era aperta la sua presidenza e questo anche perché il Dipartimento di stato americano ha rinunciato ad avere un ruolo in quella parte di Mediterraneo per concentrarsi sulla propria politica verso l’Iran. Come sottolinea Tocci infatti: «Washington è completamente indifferente a quanto succede in paesi come Libano, Siria e Yemen, se non quando si presentano occasioni funzionali a mettere pressione a Teheran tramite i suoi alleati regionali». Questa postura degli Stati Uniti si potrebbe tradurre in una nuova possibilità per l’Unione Europea di intervenire nella situazione medio orientale, ma la diplomazia di Bruxelles non sta cogliendo l’opportunità. Come sottolinea Tocci, infatti, «in tutta franchezza l’Europa non ha mai avuto un vero ruolo nel conflitto israelo-palestinese ma ha avuto un ruolo nei rapporti fra Usa e Iran. Quello che fa più scalpore è che l’Ue al momento non è assolutamente coinvolta nei dialoghi che si stanno tenendo sull’asse Washington-Teheran. La sensazione è che finora Bruxelles non abbia nemmeno provato ad inserirsi nei negoziati».