Bologna fc 1909

Nella foto l'amministratore delegato del Bologna Claudio Fenucci, fonte Ansa
«Abbiamo fatto un po’ di incontri con WeBuild (la multinazionale italiana che opera nel settore delle costruzioni e dell’ingegneria civile). Ora attendiamo i provvedimenti delle autorità di governo». Con queste parole Claudio Fenucci, amministratore delegato del Bologna, intervenuto a margine dell’evento Bologna Ambassador di Palazzo D’Accursio, ha commentato lo stallo tra club e governo sul tema della ristrutturazione del Dall’Ara.
Una ristrutturazione di cui beneficeranno «l’economia del calcio ma non solo, visto che ci saranno anche interventi di riqualificazione del quartiere». «Non ci sono certezze sui tempi – ha dichiarato Fenucci – ma un provvedimento di questo genere può sbloccare miliardi di investimenti sull’impiantistica». Saputo, che è stato insignito del titolo di Bologna Ambassador nel corso dell’evento, vuole ornare il Dall’Ara con una veste nuova e moderna, nella speranza di renderlo pronto per gli Europei del 2032. Per far sì che questo avvenga, servono però finanziamenti da parte del Governo, con il ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi che è chiamato a trovare una soluzione per coprire 100 dei 220 milioni di costi da sostenere per portare a termine il progetto. Ristrutturare un monumento, a volte, può essere più laborioso di costruire un nuovo impianto.
Oltre allo stadio, Fenucci si è espresso anche sulla permanenza del direttore tecnico Giovanni Sartori, anche lui presente all’evento. «Al di là dei contratti c’è la serietà di Giovanni a dire tutto, una serietà che è fuori da ogni dubbio: non c’è nessun problema nella nostra struttura dirigenziale». Ancora nessuna ufficialità quindi, ma trapela ottimismo. C’è serenità anche per quanto riguarda il rinnovo di Italiano: «Per il momento preferiamo essere concentrati sul campo, ma è vero che abbiamo manifestato al suo agente la nostra volontà di continuare con lui. Fino ad oggi il percorso è stato molto felice non solo per i risultati ma anche per il modo con cui mister e staff sono entrati nella testa dei ragazzi, per il lavoro che hanno messo sul campo e che ha permesso di mantenere alto il livello di competitività nei risultati sportivi».
Il Bologna non vuole essere una favola di una sola stagione e confermare i suoi gioielli è la chiave per trasformare l’impresa in abitudine.