la tragedia

Stabilimento della Toyota Material Handling a Borgo Panigale, foto Ansa
Nuovi sviluppi nella vicenda Toyota: sono dodici le persone indagate dalla Procura di Bologna per l’esplosione della centrale termico-frigorifera dell’azienda leader del distretto meccanico, il 23 ottobre 2024. L’incidente provocò due morti e undici feriti. Indagato anche Michele Candiani, amministratore delegato della Toyota Material Handling.
La tragedia, secondo le prime ricostruzioni, fu causata dall’esplosione di un serbatoio che provocò il crollo di un capannone dello stabilimento. Lorenzo Curbello, 37 anni, e Fabio Tosi, 34, persero la vita, mentre altri undici operai furono portati in gravi condizioni all’Ospedale Maggiore di Bologna. Subito dopo scattò la cassa integrazione per i lavoratori, che durò fino a gennaio quando è stato riaperto lo stabilimento.
All’incidente seguì uno sciopero degli operai dell’azienda alla quale parteciparono, oltre alle organizzazioni sindacali, anche l’assessore regionale allo sviluppo economico Vincenzo Colla e il presidente della regione Michele De Pascale, oltre al sindaco Matteo Lepore e l’ad di Toyota.
«Prendiamo atto dell’ipotesi di reato provvisoriamente iscritta a carico dei vertici aziendali e confermiamo la massima e piena collaborazione nel lavoro della magistratura», si legge in una nota dell’azienda.