Musica

Premio Oscar Rachel Portman. Foto concessa dall'ufficio stampa Emilia Romagna Festival
Ballare il liscio sotto le stelle cadenti in piazza a Budrio, cantare con Raphael Gualazzi nel nuovo Teatro Arena di Castel San Pietro Terme o vedere l’Abbazia di Pomposa prendere vita con la scenografia dello spettacolo danzante del Balletto di Roma. Tutto questo e molto altro fa parte dell’Emilia Romagna Festival, presentato alla conferenza stampa di stamani a Palazzo Malvezzi, che quest’anno festeggia 25 anni.
Da Bach e Vivaldi ai maestri di oggi, ma anche jazz, teatro e danza per due mesi di programmazione – dal 3 luglio al 10 settembre (con due anteprime a giugno) – con 60 concerti live e oltre 600 artisti da tutto il mondo, tra attesi ritorni e nuove scoperte, in alcuni tra i luoghi più caratteristici del territorio emiliano-romagnolo.
Si apre il 3 luglio al Teatro Stignani di Imola con la prima mondiale del premio Oscar Rachel Portman, prima donna a vincere nel 1997 la statuetta d’oro per la colonna sonora di Emma (con Gwyneth Paltrow) e autrice di oltre un centinaio di partiture per il grande schermo, tra cui Le regole della casa del sidro e Chocolat. Per l’occasione, un’inedita ed esclusiva composizione, eseguita da I Solisti Veneti, diretti da Giuliano Carella.
Le musiche per il cinema sono, infatti, tra le protagoniste di quest’estate. Torna al festival un altro premio Oscar, Nicola Piovani, con il Preludio al Cantico, costruito attorno alle prime parole dell’opera di San Francesco d’Assisi, a 800 anni dalla sua composizione.
E ancora, l’8 agosto, l’omaggio del pianista Alberto Tafuri a Ennio Morricone nel parco dell’Abbazia di Pomposa. Un’ambientazione, questa, ricca di eventi in occasione dei 60 anni di Musica Pomposa, come il tributo Karima Bacharach Forever del 4 luglio, e C’era una volta Cenerentola, allestimento del Balletto di Roma, il 16 luglio.
Tante anche le contaminazioni musicali, come i due concerti di Raphael Gualazzi (voce e pianoforte), del 15 luglio al Chiostro di San Francesco di Cesena e del 16 luglio al Teatro Arena di Castel San Pietro Terme, o gli appuntamenti dedicati al liscio, in primis l’interpretazione della “Generazione Z”, che il 10 agosto porterà in Piazza Antonio da Budrio una ventata di freschezza nel tradizionale genere musicale romagnolo. Si tratta di una novità assoluta, che la sindaca di Budrio Debora Badiali spiega così: «Il patrono del paese, San Lorenzo, non è mai stato celebrato in piazza, a differenza di altri territori. Servivano un partner e un progetto forti per far partire una tradizione popolare legata all’identità del luogo».
Un’occasione, dunque, non solo per portare, anche nei piccoli centri, alcuni dei nomi più leggendari della musica italiana e internazionale, ma anche, come osserva l’assessora alla cultura della Regione Gessica Allegni, «di agire nell’ambito della co-progettazione e della collaborazione positiva tra i Comuni, di cercare di dare una risposta alle esigenze delle comunità e di creare dei momenti di aggregazione anche dal punto di vista della costruzione di una coscienza civica, seguendo l’esempio di artisti che hanno sempre accompagnato la qualità del loro percorso musicale a un impegno politico in senso generale».
Conferenza stampa del Festival. Da sinistra verso destra: l'assessora alla cultura della Regione Gessica Allegni, il direttore artistico Massimo Mercelli e la sindaca di Budrio Debora Badiali. Foto di Giulia Goffredi
Il programma completo su: