Ambiente

Sono promettenti i primi passi dell’iniziativa firmata Unibo contro i granchi blu. Con le prime larve di “octo-blu” in arrivo in primavera, e i primi esemplari pronti a settembre, la Regione avrà a disposizione una nuova arma contro i crostacei invasori che minacciano l’equilibrio economico e naturale della riviera.

«Stavamo lavorando su una tecnica di riproduzione artificiale sicura per le larve di polpo, e abbiamo scoperto che questa specie era una macchina da guerra contro i crostacei», spiega così il professor Oliviero Mordenti, responsabile del progetto al Centro Universitario di Produzioni Ittiche di Cesenatico, sull’idea alla base del piano d’azione.

Da lì, la collaborazione con la Regione e i primi studi sulla fattibilità del progetto. L’octo-blu è infatti dotato di un particolare appetito verso i granchi blu, poiché mangiandoli può deporre più uova e al contempo diminuirne la diffusione.

Il professore dichiara che verranno anzitutto monitorati i comportamenti dell’octo-blu in mare: quanti crostacei mangia in relazione al peso, come si comporta in presenza dei granchi blu e come si adatta all’ecosistema marino. I piccoli di polpo verranno liberati in zone specifiche designate dalla Regione con l’ausilio di pescherecci, lontano dalle zone turistiche e di pesca commerciale.

Mordenti ci tiene a placare eventuali timori sull’invasività dell’octo-blu, dicendo che non costituisce una minaccia ulteriore all’ecosistema marittimo: «Questo polpo ha un ciclo di vita che non va oltre i due anni, e non è aggressivo verso la fauna marina locale. Inoltre, esso è una specie commestibile molto richiesta dal mercato ittico».