edilizia scolastica

Il cortile della scuola. Servizio fotografico di Sofia Pellicciotti
Il liceo, oltre all'edificio storico che si affaccia su via Matteotti, continua lungo il muro che lo divide dalla stazione ferroviaria. Negli anni sono stati costruti dalla Città metropolitana vari container, come soluzione provvisoria, per sopperire alla mancanza delle aule. Il container giallo contiene quattro aule ed è stato costruito nel 2021.
Il Sabin è un liceo scientifico con vari indirizzi: linguistico, sicenze applicate con potenziamento informatico, sportivo, scienze umane e economico sociale potenziato, per un totale di 1710 studenti. Nonostante i container, molte classi non hanno un'aula e sono costretti a ruotare tra le varie strutture.
Questo muro divide la scuola dagli spazi della stazione ferroviaria. Proseguendo più avanti, si arriva in un'area che ricorda un enorme deposito, di proprietà di Ferrovie dello stato. Gli studenti lamentano il rumore dei treni, soprattutto ora che iniza a fare più caldo e si è costretti ad aprire le finestre.
L'ingresso della piccola palestra: gli studenti vanno particolarmente fieri della parete d'arrampicata, «è una figata» dicono. Ma è anche uno spazio troppo piccolo per un liceo che ha anche l'indirizzo sportivo. Molte classi da anni sono costrette a spostarsi in palestre esterne alla scuola, ad appoggiarsi a palestre del Comune o dell'Università di Bologna.
Gli edifici dell'ex dopolavoro ferroviario, adiacenti al liceo. Secondo il progetto del Comune in accordo con l'Istituto Superiore verranno riconvertiti in aule scolastiche, ma secondo gli studenti questa misura non è sufficiente. Gli iscritti continuano ad aumentare di anno in anno, e la costruzione di poche aule in più non può risolvere un problema strutturale.