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Gli studenti fuorisede potranno votare alle elezioni europee nella città dove hanno il domicilio. L’emendamento di Fratelli d’Italia, inserito nel decreto elezioni, è stato votato oggi all’unanimità in commissione Affari costituzionali del Senato. Il provvedimento, per ora, riguarda solo gli studenti e non i lavoratori, ma potrebbe rappresentare un passo importante che apre a misure analoghe riguardanti il voto alle elezioni politiche. InCronaca ne ha parlato con i politologi Carlo Galli e Gianfranco Pasquino.
Professor Carlo Galli, ritiene importante che sia stato Fratelli d’Italia a proporre questo emendamento? Storicamente questa era una battaglia di sinistra.
«Queste battaglie un tempo erano di sinistra, ma oggi sono delle battaglie di buonsenso».
Quale partito potrebbe giovarne maggiormente? Una volta si diceva che i giovani votano a sinistra, ma oggi non è più così.
«Dato che è stato votato all’unanimità vuol dire che tutti pensano di poter trarne vantaggio. E proprio perché i giovani non votano più solo a sinistra è molto difficile dire chi ne sarà avvantaggiato».
Pensa che questo provvedimento sia utile contro il sempre più diffuso astensionismo?
«Certamente lo è. E sicuramente lo sarà ancora di più una misura analoga per le elezioni politiche. Per combattere l’enorme assenteismo che c’è nel nostro paese, però, servirebbe soprattutto un funzionamento migliore del sistema politico».
Professor Pasquino, quello di oggi è un passaggio importante.
«Sicuramente. Questo emendamento favorisce la democrazia e la partecipazione al voto».
Dopo oggi si arriverà al voto dei fuorisede per le politiche?
«Certamente sì. L’emendamento proposto da Fdi apre a misure analoghe che consentano ai fuorisede di poter votare anche alle elezioni politiche nel comune dove sono domiciliati».
È importante che a proporre questo emendamento sia stato il partito di Giorgia Meloni?
«Questo è un dato positivo. Del resto, anche alla Meloni interessa avere una maggior partecipazione politica ed elettorale».
Quale partito potrebbe giovarne maggiormente, considerato che oggi i giovani non votano più solo per la sinistra?
«Non bisogna ragionare in questi termini. A giovarne oggi è la democrazia».
A sinistra, Gianfranco Pasquino. Foto di Eugenio Alzetta.
A destra, Carlo Galli. Foto concessa dall'intervistato.