Elezioni
Il 17 e il 18 novembre gli emiliano-romagnoli si recheranno alle urne per decidere chi sarà il nuovo presidente della Regione dopo Stefano Bonaccini, che, a seguito dell'elezione in Parlamento europeo, ha lasciato la guida dell'Emilia-Romagna alla vicepresidente Irene Priolo.
L’appuntamento elettorale di novembre rappresenta un banco di prova importante anche sul piano nazionale, poiché, dopo la sconfitta della deputata leghista Lucia Borgonzoni alle elezioni del 2020, l’Emilia-Romagna, la roccaforte rossa “inespugnata” dal dopoguerra sino a oggi, si trova assediata dal centrodestra.
A tentare quest’impresa è Elena Ugolini, 65 anni, docente di storia e filosofia, preside del liceo paritario Malpighi di Bologna e già sottosegretario al ministero dell’Istruzione nel governo Monti. A sostenerla, oltre alla lista civica “Elena Ugolini Presidente – Rete Civica”, la coalizione di centrodestra costituita da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati. Dall’altra parte, il centrosinistra sostiene la candidatura alla presidenza della Regione di Michele De Pascale, 39 anni, sindaco di Ravenna al suo secondo mandato e presidente della provincia di Ravenna. De Pascale guida una coalizione di centrosinistra che comprende le principali forze politiche del “campo largo”, il Partito democratico, il Movimento 5 stelle, Alleanza verdi e sinistra, Azione e Italia Viva.
Infine, è candidato alla presidenza della Regione anche Federico Serra, 33 anni, dipendente di una cooperativa sociale e delegato di Unione sindacale di base (Usb). A sostenerlo Potere al popolo, Pci e Rifondazione comunista.
Al momento, un sondaggio del 15 settembre pubblicato sul Resto del Carlino vede De Pascale avanti di 13 punti rispetto alla candidata di centrodestra.
Vedremo chi la spunterà.
Nell'immagine Elena Ugolini e Michele De Pascale. Foto Ansa