fine vita

La giornata di dibattito sulla proposta di legge sul suicidio assistito di ieri continua a scaldare gli animi. Le norme regionali prevedono che il voto alla legge avvenga entro un anno. Ma il rinvio in commissione della legge di iniziativa popolare sul suicidio assistito ha spinto i 5Stelle a presentare un progetto che obbligherebbe l’Assemblea a pronunciarsi entro sei mesi dalla fine della consiliatura. In che modo? «Nel regolamento interno, per i progetti presentati dai consiglieri c’è scritto chiaramente che se, dalla nomina del relatore (primo passaggio obbligato quando un Pdl viene iscritto in commissione), non viene discusso entro sei mesi arriva direttamente in aula - spiega Silvia Piccinini, capogruppo dei Cinque Stelle -. A differenza delle leggi di iniziativa popolare (come quella proposta dall’associazione Luca Coscioni, ndr) che hanno sei mesi per la discussione, se non succede niente, come ieri, arriva in aula e ritorna in commissione. Da lì, poi, altri 12 mesi per il voto». 

Sull’assenza di ieri del presidente della Regione. Stefano Bonaccini, Piccinini attacca: «Ha scelto altre priorità, mancando di rispetto a un'intera Assemblea. Continua a rilasciare dichiarazioni ma non viene a confrontarsi all’interno dell’Assemblea legislativa e della Regione». 

Dopo il primo passaggio in Assemblea legislativa, però, è uscita allo scoperto anche la consigliera regionale Pd Mirella Dalfiume. «L'alternativa, allo stato attuale, è rivolgersi a un giudice e aspettare un tempo imprecisato in condizioni estremamente dolorose, che non sempre possono essere alleviate da cure palliative - sottolinea Dalfiume - cure che in ogni caso dovrebbero essere rese disponibili nelle strutture sanitarie, per tutti i malati che ne abbiano necessità e indipendentemente dall'intenzione di ricorrere al suicidio assistito».

«Siamo tutti concordi sul fatto che spetta al parlamento legiferare su questo tema, ma d'altra parte la sentenza della Corte Costituzionale non può restare ulteriormente disattesa», avverte. Per questo, «al di là dei tecnicismi, in questo modo si sono create le condizioni per garantire il diritto e la dignità del malato, condizioni che restano in ogni caso in capo alle strutture del servizio sanitario pubblico, di competenza della Regione, si è definito il percorso per la discussione della legge in Assemblea legislativa, nel rispetto degli oltre 7.000 sottoscrittori del Pdl».

 

Nell'immagine: Silvia Piccinini, Movimento 5 Stelle.

Foto di: Amalia Apicella.