Europee

Gli studenti fuori sede potranno votare alle prossime Europee. È passato all’unanimità in Commissione affari costituzionali del Senato l’emendamento di Fratelli d’Italia presente nel Decreto-legge Elezioni sulla possibilità per gli studenti fuori sede di votare fuori dal proprio comune di residenza alle prossime elezioni Europee, in programma l’8 e il 9 giugno.

 

Per le votazioni continentali, il territorio è suddiviso in cinque circoscrizioni elettorali: Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud e Isole. La modifica porterà gli studenti fuori sede da almeno tre mesi a poter esprimere la propria preferenza politica nel comune in cui non hanno la residenza.  Per poter accedere alla circoscrizione elettorale di riferimento, dovranno inviare una richiesta almeno 35 giorni prima del voto direttamente al proprio comune di residenza, allegando una copia della carta d'identità, della tessera elettorale e un certificato di iscrizione all'università.

Bologna, nello specifico, conta più del 50 per cento di fuori sede su un totale di 90 mila studenti.

Federico, iscritto all’Alma Mater, si esprime così in merito al via libera accordato in Commissione Affari costituzionali. «Condivido appieno questa misura e vorrei che venisse applicata anche per le elezioni politiche. Io per le Europee sarei ugualmente tornato in Abruzzo per esprimere una preferenza, anche perché contemporaneamente si svolgeranno le amministrative». Anche Gloria, studentessa di Unibo, guarda con favore alla misura appena approvata. «Sono contenta di poter votare a Bologna. Sono residente in Puglia e alcune volte in passato non sono potuta tornare a casa in occasione di alcune elezioni per non perdere ore di lezione preziose».

 

La categoria esclusa da questo provvedimento è quella dei lavoratori.  Proprio su questo punto, Giulia Pastorella e Marco Lombardo di Azione non ci stanno. «Speriamo che in Aula si riesca a rimediare all'errore di aver escluso i lavoratori dal voto alle Europee per i non residenti. Auspichiamo quindi che il Governo si applichi per ovviare a questa mancanza nel più breve tempo possibile».

Il Pd, in una nota, ha voluto esprimere la parziale soddisfazione per il risultato raggiunto. «Dopo anni di battaglie arriva, con colpevole ritardo ma finalmente, una prima risposta positiva: gli studenti fuori sede potranno votare per le europee. E insisteremo perché possano votare anche i lavoratori fuori sede. Non è concepibile che si continuino a escludere intere categorie dal diritto di voto»

 

Studente al voto. Foto Ansa