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«L’amministrazione locale deve essere lasciata libera di scegliere». Così Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia e presidente Anci Emilia-Romagna, commenta la Direttiva presentata dal Mit in merito al limite dei 30 km/h.
Su tale misura, l’Anci (associazione nazionale comuni italiani) avrà possibilità – fino a lunedì prossimo – di presentare osservazioni, prima di procedere con la stesura definitiva.
 

Vecchi, lei è presidente di Anci Emilia-Romagna. Se l’Anci dovesse esprimere un parere negativo in merito alla Direttiva, cosa crede che farebbe Salvini?
«Il ruolo dell’Anci è quello di facilitare un confronto tra il governo e i Comuni, agendo in vista di ciò che, per ciascun territorio, si ritiene essere la cosa più giusta. Salvini questo lo sa bene. Credo che un ministro come lui, da sempre molto attento all’autonomia dei territori, si dimostrerà sensibile anche in questo senso e che terrà in considerazione le osservazioni eventualmente sollevate».

Quindi l’Anci avrà qualcosa da ridire..
«L’Anci non approva né boccia nessuna decisione. Non ho ancora avuto modo di confrontarmi con Anci nazionale, quindi non so che parere esprimeranno. In ogni caso credo che, a prescindere dal quadro legislativo vigente, il ministero debba avere pieno rispetto dell’autonomia di scelta dei singoli Comuni. L’amministrazione locale deve essere lasciata libera di esprimersi sulle questioni che la riguardano: il potere decisionale è una competenza che le spetta».

La Direttiva del Mit sarebbe quindi un atto “dispotico”.  
«Dispotico no, ma centralistico sì. Il rispetto dell’autonomia decisionale è un qualcosa che, da parte dei territori, va preteso. Non ci si può sostituire all’amministrazione locale, perché non c’è nessuno che, meglio di un sindaco, possa sapere cos’è meglio per i propri cittadini. Nemmeno Salvini e il suo ministero».

L’Anci, con la sua azione, riuscirà a far capire al ministero tutto ciò?
«L’Anci è un’associazione di rappresentanza dei Comuni. Non deve far capire nulla al ministero. Il suo ruolo, infatti, è solo quello di creare un dialogo e capire se ci sono i presupposti per il raggiungimento di soluzioni comuni. La legge stabilisce dei limiti, ma è poi compito dell’amministrazione saperli declinare nel proprio territorio».

E, da sindaco, cosa ne pensa del provvedimento adottato da Lepore?  
«Dal punto di vista politico, è una decisione che condivido pienamente. Sono sindaco di Reggio Emilia, una città il cui centro è ormai esteso a tal punto da farmi pensare che, presto, il limite dei 30 km/h possa essere imposto anche qui. Quindi concordo a pieno. Lepore si è inserito sulla scia di un dibattito che anima tutte le migliori e innovative città europee. Questo per noi dev’essere un vanto e un esempio da seguire».

Il dibattito di cui parla ha, al centro, il tema della sicurezza stradale.
«Non solo. Riguarda l’intera mobilità urbana, il modo in cui ci si muove in città, il benessere generale dei nostri cittadini. Il tema della sicurezza stradale non dovrebbe mai essere derubricato. Lepore lo ha capito, è per questo che ha emesso un provvedimento simile».

Ma sta facendo molto discutere..
«In questa prima fase iniziale, è normale e legittimo che ci siano tante polemiche. Ogni innovazione, di qualsiasi natura essa sia, produce sempre un elemento di rottura. Ma la città di Bologna ha tutti gli strumenti valoriali e culturali per accettare questo provvedimento. Ne sono convinto».  

 

 

In copertina: Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia e presidente Anci Emilia Romagna 
Foto concessa dall'ufficio stampa di Luca Vecchi