Ciclismo

L’associazione Serse e Fausto Coppi ricorda il gigante del ciclismo con la pubblicazione del libro "Il mondiale ha settant'anni", a cura di Roberto Fiorini e Claudio Pesci. La presentazione è stata fatta oggi a Palazzo d’Accursio dagli autori insieme all’assessora allo sport Roberta Li Calzi e a Fulvio De Nigris, direttore del Centro studi per la Ricerca sul coma, l'ente a cui andranno i ricavi delle vendite del libro.

Nel volume di 360 pagine, sono presenti le testimonianze di uomini e donne delle Istituzioni, sport e spettacolo che hanno conosciuto il “Campionissimo”, di tifosi e di chi ne ha soltanto sentito raccontare.

«Coppi è il simbolo dello sport che conquista, che rapisce i cuori e accende le emozioni: dello sport che trascina il Paese ­­– ha commentato da Roma Giovanni Malagò, presidente Coni -. Questa iniziativa editoriale ne è la testimonianza più evidente: un tributo per non disperdere il patrimonio che ci ha lasciato come preziosa eredità da valorizzare». Ha quindi concluso: «Lo sport italiano, che ha esaltato con le sue gesta, gli sarà per sempre grato».

L’autore Roberto Fiorini, 88 anni, spiega: «Coppi sembra una cosa astratta ma se ne parla ancora. Il libro del suo centenario è andato esaurito all’istante. Per scrivere questo ho letto circa 60 opere su di lui, più tantissimi articoli. Questi numeri sono la prova della popolarità del Campione». Fiore ha poi raccontato a InCronaca un simpatico aneddoto: «Nel 1955, quando avevo 19 anni, Coppi si fermò nel ristorante di mio padre lungo la Via Emilia. Volevamo offrire il pranzo a lui e ai suoi tre compagni: ha accettato il regalo ringraziando ma poi mi ha dato mille lire andando via. Era la seconda volta che lo incontravo, la prima era stata dieci anni prima quando l’ho ricorso lungo la strada dell’Giro finché lui non mi ha detto “basta”».

Claudio Pesci, che ha illustrato personalmente le duecento tavole del libro, ha voluto dare risalto alle testimonianze femminili: «Questo libro racconta di Coppi e del suo mondo. Ci sono molti racconti di donne, a cui abbiamo voluto dare una preferenza».

Il ricavato delle vendite sarà devoluto al Centro Studi per la Ricerca sul Coma nella “Casa dei Risvegli Luca De Nigris”. In quest’ innovativa struttura rivolta alle persone uscite dal coma e alle loro famiglie, oltre alle attività riabilitative e quelle nel laboratorio espressivo (con l’uso del teatro e della musica), viene proposto lo sport come strumento terapeutico.

«Il racconto sportivo è una cosa magica – ha detto l’assessora allo sport Li Calzi –. Verso i giovani abbiamo il dovere di raccontare la storia dello sport a tutti i livelli». E sul fatto che i ricavi vadano alla ricerca ha detto: «È bello che questo libro sullo sport sia connesso alla solidarietà».

Soprannominato il Campionissimo o l'Airone, Coppi fu il corridore più famoso e vincente dell'epoca d'oro del ciclismo ed è considerato uno dei più grandi e popolari atleti di tutti i tempi. Leggendaria fu la sua rivalità con Gino Bartali, che divise l'Italia nell'immediato dopoguerra (anche per le presunte diverse posizioni politiche dei due). Fra le vittorie si annoverano cinque Giri d’Italia, due Tour de France, tre Milano-Sanremo, cinque Giri di Lombardia, la Parigi-Roubaix, il Mondiale di Lugano e tante altre corse su strada.

Il libro sarà presentato nuovamente ad Anzola in 3 febbraio, poi a Castel Franco, a Vignola, a Finale Emilia e in Piemonte, la terra natia dell’Airone. Per acquistare il volume si può contattare l’associazione Serse e Fausto Coppi.

 

 


Nella prima immagine l'assessora Li Calzi affiancata dai due autori. Foto: Giovanni Guidi

Nell'immagine a fondo pagina Fausto Coppi. Foto: Ansa