Art City
Uno dei cinque “progetti speciali” della dodicesima edizione di Art City, Elegia Luminosa – performance del ballerino e coreografo fiorentino Virgilio Sieni – reinterpreta il lavoro del pittore Giorgio Morandi attraverso il linguaggio della danza. Al centro dello spettacolo, realizzato in collaborazione con il Mambo e ospitato dal Teatro Comunale di Bologna dal 1 al 4 febbraio, c’è l’analisi della relazione che l’artista emiliano instaura con le sue nature morte, vere protagoniste delle sue opere. Questo rapporto viene reso plastico attraverso la composizione di un processo coreografico che Sieni definisce un vero e proprio «percorso di iniziazione». Sul palcoscenico prende forma una «griglia spaziale composta da sei file» commenta Sieni, descrivendo la disposizione sul palco delle sei ballerine del Centro nazionale di danza Virgilio Sieni, seguite da diciotto studenti dell’Accademia delle belle arti di Bologna. «Sei è un numero importante perché è anche quello degli oggetti presenti – posizionati durante la performance davanti alle ballerine – originalmente appartenuti a Morandi». «Questo lavoro nasce più di un anno fa attraverso un incontro, quello con la casa Morandi, e pone al centro dell’attenzione la ritualità del gesto quotidiano, del gesto di lavoro», spiega il direttore artistico del Mambo Lorenzo Balbi, nonché curatore del progetto Elegia luminosa che, oltre alla performance, comprende anche un ciclo di lezioni che lo stesso Sieni terrà il prossimo 3 e 4 febbraio.
I rituali privati che "il pittore delle bottiglie", come era definito, dedica ai suoi oggetti prendono forma e vita nello spettacolo di Sieni, «quasi muovendosi verso il pubblico. Quello che provo a insegnare – prosegue – è che esiste una zona auratica intorno alle cose immobili, che il corpo deve imparare a saper cogliere». Da questo punto di vista, eredità fondamentale dell’artista fiorentino viene giocata dall’opera di Cézanne. «Come nelle Bagnanti del pittore francese, i corpi delle ballerine in prima fila si fondono agli oggetti di Morandi, innalzando un inno ai gesti in uno spazio tattile», spiega. La performance di Sieni risulta importante perché, secondo Balbi, si colloca nel tema cardine di Art city. «Cuore di questa edizione è rendere palese e rinnovare l’azione artistica di Morandi, al sessantesimo anniversario della sua scomparsa, celebrando l’inesauribilità di questo grande maestro», conferma Balbi.
Foto: Ludovica Brognoli