IL RICONOSCIMENTO

Quante volte ci siamo sentiti «cullati fra i portici, cosce di mamma Bologna». Quante volte sono stati proprio quelli del Baraccano a farlo, in via Santo Stefano. Portici tardo medievali, che da oggi sono decorati con la targa che attesta l'appartenenza al patrimonio Unesco. È la seconda delle 12 targhe, che verranno apposte e incoroneranno ufficialmente 12 dei 63 chilometri di porticati come Patrimonio dell’Umanità

«Continua la valorizzazione del patrimonio culturale attraverso le targhe, che legano tutta la città, dal centro storico alla periferia con il Treno della Barca», ha commentato il sindaco Matteo Lepore, attestato che rimarca «la funzione di condivisione e partecipazione che hanno sempre svolto i portici». 

Non soltanto un riconoscimento di grande valore artistico e socio-culturale, ma anche una svolta per ripensare le idee spaziali di patrimonio. «Rammenta la bellezza del luogo - ha aggiunto la presidente del quartiere Santo Stefano, Rosa Maria Amorevole - e ricorda l’azione dell’amministrazione per far riconoscere il patrimonio della città».

I portici di via Santo Stefano avevano il compito di separare il traffico veicolare da quello pedonale, con le caratteristiche colonne in laterizio di forma ottagonale, che poi hanno lasciato il posto alle più classiche colonne in pietra di sezione circolare. Lungo il percorso, al 119 di via Santo Stefano, oggi la targa contiene la motivazione dell’iscrizione alla lista del patrimonio mondiale in italiano e in inglese e un qr code che reindirizza al sito web ufficiale. Online si trovano contenuti specifici per persone sorde. Mentre sulla targa c'è anche un breve messaggio in alfabeto braille che avvisa le persone cieche o ipovedenti di essere nei pressi di un bene Unesco. 

 

 

In alto, il sindaco Matteo Lepore e la presidente del quartiere Santo Stefano Rosa Maria Amorevole. Sopra, la targa Unesco. Foto Apicella