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A partire dalla prossima settimana verranno inaugurati sei centri di prestito, insediati all’interno di alcune associazioni e case di quartiere tra San Donato e San Vitale, volti a promuovere l’offerta culturale delle biblioteche di Scandellara-Mirella Bartolotti e Luigi Spina-Casa Gialla, già presenti nel quartiere nord-est di Bologna. «L’idea di una “biblioteca diffusa” nasce all’inizio del 2021 dall’Ufficio reti e Lavoro di comunità del quartiere che, con l’aiuto del settore Biblioteche e welfare culturale e delle due realtà bibliotecarie già attive sul territorio, voleva proporre un progetto capace di avvicinare la cittadinanza alla lettura, creando luoghi di aggregazione per ogni età e ogni esigenza», ha detto questa mattina la direttrice del quartiere San Donato-San Vitale, Gessica Frigato, in occasione della presentazione in Comune del progetto.
A rendere possibile la “biblioteca diffusa”, oltre alla messa a disposizione di spazi da parte di associazioni come la casa di quartiere Frassinetti in via Andreini, o lo spazio donna Weworld-Cadiai in via Libia, c’è anche l’elemento essenziale del volontariato. Come ha sottolineato la responsabile cittadinanza culturale, settore biblioteche e welfare, Ilaria Bortolotti, infatti «trenta volontari, tra giovanissimi e pensionati, hanno aderito alla proposta, mettendosi a disposizione per un intenso programma di formazione che gli ha permesso di imparare a gestire gli scaffali dei punti biblioteca, organizzare le letture ad alta voce e incentivare i gruppi di lettura. Alla fine, inaspettatamente, hanno partecipato anche alcuni uomini che in questo campo non sono numerosi solitamente». Compito dei volontari è di collaborare con i bibliotecari alla realizzazione di svariate attività collettive, che vanno ben al di là della classica erogazione di libri. «La domanda principale che ci siamo posti è stata fin da principio chi vogliamo raggiungere e come vogliamo farlo. Una volta compreso che le due biblioteche di San Donato rappresentavano dei punti distanti da gran parte degli abitanti del quartiere, abbiamo cercato di rendere compatibile il progetto con le iniziative sociali già presenti», ha spiegato Sara Chedi, referente ufficio Reti e lavoro di comunità in San Donato-San Vitale.
Per esempio, come evidenziato da Chedi, «il centro di aggregazione giovanile in via Sacco “La Torretta” propone da tempo dei progetti socio-educativi per i ragazzi, come il laboratorio fotografico. L’attività della fotografia può facilmente integrarsi con quella dedicata al libro e, in questo modo, innestarsi positivamente su una realtà di welfare sociale già consolidata». Anche lo Spazio Donna di via Libia e la Fondazione Sant’Anna Santa Caterina in via Pizzardi rappresentano dei modelli virtuosi di ibridazione di attività sociali pregresse – nella tutela della violenza contro le donne la prima e come casa di cura per gli anziani la seconda – con quelle culturali proposte dalla “biblioteca diffusa”. «In questi spazi saranno organizzate letture ad alta voce per bambini e per anziani, offerti consigli di lettura personalizzati, giochi da tavolo e laboratori di recitazione e storytelling», ha concluso Chedi.
L’obbiettivo, dichiarato dalla presidente del quartiere San Donato-San Vitale Adriana Locascio è uno solo: «Il coinvolgimento capillare della comunità nelle attività culturali che le biblioteche propongono, per arrivare dove c’è dispersione scolastica e vulnerabilità educativa. Speriamo che questo tipo di servizio possa in futuro implementarsi ed essere esportato anche ad altri quartieri».
Nell'immagine: Sara Chendi, Gessica Frigato; Adriana Locascio, Veronica Ceruti e Ilaria Bortolotti.
Foto di Ludovica Brognoli.