Bilancio di metà mandato
L’amministrazione guidata da Matteo Lepore è giunta al giro di boa. Da due anni e mezzo siede sullo scranno di Palazzo d’Accursio e per la città è il momento di fare i primi bilanci. Prosegue infatti il nostro ciclo d’inchieste sulla percezione che la cittadinanza ha avuto finora dell’operato della giunta di Lepore. Oggi affrontiamo l’ambito dello sport, cercando di capire il rapporto tra gestori d’impianti e ambito pubblico, guardando a come lo sport si innerva nella routine quotidiana e diviene un indicatore della qualità della gestione pubblica.
Gino Santi, presidente onorario Uisp Bologna, parla di rapporto produttivo con l’amministrazione Lepore, anche se non nasconde che il gran numero di impianti sotto il controllo del Comune genera a volte tensioni per via dei numerosi lavori di manutenzione o ammodernamento da svolgere che, se di natura straordinaria, sono in capo a Palazzo d’Accursio. «Molti impianti sono molto vecchi e quindi, anche se perfettamente funzionanti, hanno però bisogno di un supporto di carattere tecnologico e soprattutto per quanto riguarda i consumi».
Il rifacimento degli impianti energetici per una maggiore efficienza in fatto di emissioni prodotte è così spiegato dall’assessora allo sport Li Calzi: «La grande novità della riforma dello sport è la possibilità di assegnare direttamente la gestione di un impianto a una società sportiva che presenta un progetto di riqualificazione e noi come giunta abbiamo fatto una manifestazione di interesse verso le proposte che hanno come obiettivo il miglioramento degli impianti energetici delle strutture sportive».
Ma proprio tale assegnazione diretta incontra i timori di alcuni gestori, come Mirella Orlandi, presidente Asd Casteldebole pattinaggio: «Dove entrano le grandi società, che fanno anche degli investimenti importanti, quanto poi il Comune ha la possibilità di intervenire nelle scelte di gestione? Perché se questi nuovi gestori, per rientrare dai loro investimenti, aumentano le tariffe dei corsi offerti, lo sport, da luogo del volontariato e della passione, diviene un’azienda volta al profitto e profondamente elitaria. In certi quartieri più svantaggiati, aumentare il costo degli abbonamenti significa escludere buona parte della popolazione da quel servizio. Su questo punto – conclude Orlandi – c’è poca comunicazione». Un tema questo simile a quello posto dal capogruppo di Forza Italia in comune, Nicola Stanzani. «Sui progetti che ha sullo sport il Comune di Bologna siamo un po’ tutti all'oscuro, nel senso che quello che è certo è questa gestione centralizzata della cultura, del turismo e dello sport in capo a Bologna Welcome preoccupa. Significa ovviamente muovere risorse, gestire risorse in maniera molto autoreferenziale e poco trasparente e quindi poco rassicurante per i cittadini».
Parole che non trovano d’accordo l’assessora Li Calzi: «Questa perplessità è già stata da me appurata in una serie di incontri che ho fatto con le società per condividere tutto questo percorso prima di metterlo in campo. E la stragrande maggioranza, ovviamente, è stata favorevole. La prova è che ci stanno presentando progetti sia società grandi sia medie che piccole, ognuno pro quota secondo quanto riesce nell'impianto dove riesce». Mentre per quel che riguarda possibili aumenti l’assessora frena: «Non c'è questa intenzione. Ci sono fasce garantite in cui le tariffe rimarranno sempre basse per tutta la comunità e il Comune disciplinerà in questo senso».
Se c’è un tema che unisce davvero tutti, opposizioni comprese, è l’aspetto dei grandi eventi legati allo sport, anche se con i dovuti distinguo. «L’arrivo di grandi eventi va salutato positivamente, al contrario dell’incapacità di questa giunta di coordinare gli stessi con le esigenze della cittadinanza e, quindi, di controbilanciare i diritti di tutti – sferza Matteo Di Benedetto, capogruppo Lega in consiglio comunale, che mal vede l’accoppiata grandi manifestazioni in una città cosparsa di cantieri – Ogni volta che la città è paralizzata si conferma il fallimento amministrativo di questa maggioranza che sacrifica le necessità dei bolognesi», conclude.
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Nell'immagine: l'assessora allo sport Roberta Li Calzi
Foto Ansa