Terzo mandato

Giovedì ci sarà il redde rationem. La questione terzo mandato sta tenendo banco nel dibattito pubblico e il presidente dell'Emilia-Romagna Bonaccini ha voluto dire la sua: «Sarebbe più comprensibile fare in modo che tutti i Comuni e le Regioni abbiano il terzo mandato. Vedremo come andrà la discussione in Commissione Affari istituzionali al Senato, ma non è che non ci dorma la notte. Serve un'alleanza abbastanza larga di forze che vogliano affrontare il tema del terzo mandato».

Il governatore ha manifestato apprezzamento per l’operazione posta in essere da Schlein nella giornata di ieri: «Ci sono opinioni diverse, anche dentro al Partito Democratico, e sono tutte rispettabili. La segretaria ha agito nel modo giusto costruendo un gruppo di persone che hanno responsabilità, sia in Parlamento che come amministratori locali, per cercare di trovare una quadra in merito a questo argomento».

Non lesina una stilettata al senatore ferrarese Stefano Balboni, presidente della Commissioni Affari Costituzionali al Senato, che aveva pungolato il nativo di Campogalliano suggerendogli «di trovare un’altra sistemazione in vista delle prossime elezioni regionali». «Forse Balboni ha paura di perdere le elezioni anche la prossima volta, visto che la scorsa volta aveva detto che io sarei stato mandato a casa e che avrei dovuto preparare le valigie. Ha paura della competizione? Io non ho mai chiesto niente per me, quindi dico a Balboni di imparare prima di tutto a essere educato a rispettarmi, come io rispetto sempre gli altri», ha commentato Bonaccini. Infine, un pensiero del presidente su chi non è favorevole al terzo mandato: «Rispetto chi non è d'accordo e ho detto che nel momento in cui si porta il terzo mandato a oltre il 90% dei Comuni italiani, fino a 15.000 abitanti, forse sarebbe più comprensibile fare in modo che tutti i Comuni e le Regioni lo prevedano».

 

Nell'immagine Stefano Bonaccini. Foto Ansa