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Un viaggio nel tempo, dagli albori della terra - circa 4 miliardi e mezzo di anni fa - fino ai giorni nostri. Un percorso che svela l’evoluzione della vita sul nostro pianeta attraverso i fossili di esseri viventi antichi e affascinanti. I visitatori del museo Giovanni Capellini, da domani, troveranno al piano terra il “Sentiero Paleontologico”. In occasione della Giornata mondiale della Terra, infatti, è stato inaugurato un nuovo percorso espositivo permanente che arricchirà la collezione di Geologia del museo, grazie alla donazione di due cittadini bolognesi, Davide Damiani ed Adriano Fiore, che hanno permesso di colmare alcune lacune temporali e impreziosire il patrimonio custodito dall'Università. «Vogliamo riavvicinare i ragazzi al Capellini. Con questo nuovo investimento, che è solo il primo di una serie finalizzata a valorizzare le sale adiacenti, miriamo a rendere il passaggio dal piano terra alla parte superiore più fluido e immediato», commenta il presidente del Sistema Museale di Ateneo, Roberto Balzani.

Le donazioni di Damiani e Fiori hanno permesso di raccogliere più di 500 reperti, alcuni rari e difficili da reperire, colmando molti intervalli temporali che erano mal rappresentati nelle collezioni storiche. «Il nostro museo, negli anni, si è arricchito con collezioni private che sono diventate pubbliche. Con questa donazione continua questa grande tradizione non solo scientifica ma anche civile di rendere fruibili alle generazioni future beni che altrimenti sarebbero rimasti nascosti agli occhi delle persone», continua Balzani. Una mostra che «si articola su più livelli», come spiega Michela Contessi, curatrice della collezione di Geologia del museo Giovanni Capellini. «C’è la parte visibile con le teche e le didascalie e poi ci sono dei cassetti che rimangono chiusi al visitatore occasionale. A chi farà la visita guidata sarà data la possibilità di vedere ulteriore materiale che senza la spiegazione di un esperto, sarebbe di difficile comprensione. È una parte ulteriore del percorso, pensata per studenti universitari o per chi vuole fare un approfondimento sulla collezione».

Una ragione in più, che il visitatore troverà non appena varcata la soglia di ingresso, per visitare il museo Giovanni Capellini, fondato nel 1881, che con un patrimonio di quasi un milione di pezzi conservati negli arredi originali di fine Ottocento - tra cui rocce, piante, invertebrati e vertebrati fossili - ne fanno uno dei più grandi musei geologici e paleontologici d’Italia.

 

Alcuni dei reperti visibili nel nuovo "Sentiero Paleontologico". Foto Lorenzo Grosso