l'intervista

grillini

Il fondatore e attuale presidente onorario di Arcigay, Franco Grillini, è stato intervistato dalla redazione di InCronaca proprio all'indomani delle contestazioni che gli sono state rivolte per avere partecipato, ieri, al convegno organizzato al Baraccano da "Sinistra per Israele" con l'ex deputato Pd Emanuele Fiano, in una via Santo Stefano blindata per la protesta dei collettivi e dei Giovani Palestinesi che hanno sfilato sotto lo slogan "Sinistra per il genocidio". Un'accusa respinta con sdegno da Grillini, personaggio storico del movimento per la libertà sessuale e di genere e della sinistra liberale non solo bolognese: impegnato politicamente dall'età di 15 anni, è stato parlamentare alla Camera dei deputati italiana nelle file dei Democratici di sinistra, ed è stato uno dei protagonisti della «rivoluzione gentile» che ha consentito in più di 40 anni di abbattere gli stereotipi nel linguaggio giornalistico e in quello della gente nei confronti della comunità Lgbt+. L'intervista integrale verrà pubblicata sul numero 21 di "Quindici" in uscita mercoledì 24 aprile 2024.

 

Lei ha partecipato al convegno "Sinistra per Israele". Questa scelta è stata criticata da alcuni manifestanti. Secondo lei esiste ancora una sinistra nell’Israele di Netanyahu? E come può quella sinistra dare un contributo per porre fine alla guerra?

«Perché non dovrei sostenere la sinistra in Israele dove per fortuna non solo esiste ma sembra anche in ripresa a livello elettorale? È una sinistra che manifesta sotto al palazzo del Governo perché vuole le dimissioni di Netanyahu. Si sa che il Primo ministro sta facendo una guerra perché altrimenti finirebbe in galera con una decina di processi per corruzione. Questa è la prospettiva che lo aspetta, alla fine. La mia opinione è che la sinistra in Israele finirà per prevalere. Me lo auguro! E comunque non mi spiego perché sono stato contestato. Non sopporto lo strabismo di chi, condannando gli orrori della guerra israeliana nella Striscia di Gaza, dimentica di condannare Hamas, che ha scatenato il conflitto per usare il sangue dei Palstinesi per ottenere, come indica la sigla del suo nome, l'islamizzazione dell'area e che lapida le donne e gli omosessuali ».

 

Parlando di politica italiana, secondo lei i gay sono un bersaglio per l'attuale governo?

«Direi di sì. Tutta la collettività Lgbt+ è un bersaglio. Basta dare uno sguardo alle norme che sono in discussione in Parlamento, come la criminalizzazione della surroga. Le politiche familiari escludono sistematicamente le coppie omosessuali. C'è un atteggiamento negativo nei confronti dei figli di genitori omosessuali e sull'omogenitorialità in generale.
Cito anche solo l'ultimo episodio: la circolare Piantedosi, che cancella la dicitura “genitore uno” e “genitore due”, tra l'altro non voluta dalla comunità Lgbt+ ma dal governo Monti con riferimento anche alle famiglie eterosessuali composte da una sola persona con figli».

 

Che giudizio dà del sindaco Lepore a metà mandato?

«È un po’ difficile per me giudicare perché siamo amici e con chi conosco in genere sono più indulgente. Se proprio devo sottolineare qualcosa che non mi piace, gli direi però che Bologna ha bisogno di più parcheggi, soprattutto quando si fanno lavori, cantieri e piste ciclabili, che invece li stanno togliendo. Bisogna fare in modo che la gente possa comunque parcheggiare la macchina e non bisogna avere un atteggiamento punitivo del traffico privato che a mio parere riguarda la libertà delle persone e spesso e volentieri la necessità di poter raggiungere il posto di lavoro. Perché il trasporto pubblico non arriva dappertutto, soprattutto di notte. Chi ha lavori di un certo tipo deve andarci in macchina e se alla fine non trova neanche il parcheggio è costretto a rinunciare o a spendere per il taxi».

 

Nell’immagine Franco Grillini, presidente onorario dell’Arcigay, politico, attivista e giornalista. Foto di Tommaso Corleoni