tradizioni

«Un traguardo fortemente voluto e atteso, nemmeno mai sperato a questi livelli, il suggello di un’attività che abbiamo portato avanti per valorizzare il sapere e le tradizioni locali». Non nasconde l’emozione Stefano Vannini, presidente dell’Associazione Fulvio Ciancabilla Aps che oggi ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione Comunale d’Origine (De.Co). Un marchio, conferito dalla giunta del Comune di Bologna su proposta della Città Metropolitana, per promuovere e tutelare l’antico mestiere dello scalpellino e della scultura arenaria, arte millenaria e patrimonio artigianale tipici della Valle del Reno.

L’Associazione di Porretta Terme, attraverso il Progetto Montovolo, si impegna a far conoscere i mestieri di una volta e le tradizioni del territorio montano, tramandando le nozioni di base per scolpire e lavorare la pietra. Una passione di nicchia che ha però suscitato fin da subito grande interesse: sono venti gli studenti che partecipano ai corsi di formazione, giunti quest’anno alla sesta edizione. «La scuola è composta da artigiani e artigiane, giovani e anziani, anche da chi non aveva mai preso in mano scalpello e mazzuolo – sottolinea il presidente –. Abbiamo avuto un’esperta restauratrice che ogni sabato ci raggiungeva da Bergamo, quest’anno un medico in pensione di Vasto che non perde neanche una lezione».

Alla didattica che insegna l’arte dei Maestri Comancini, veri e propri virtuosi nomadi che dalle valli lombarde hanno lasciato la loro impronta di scultori e tagliapietre sulle pendici degli Appennini bolognesi, l’Associazione affianca molti progetti diversi: la valorizzazione delle ex cave di arenaria presenti nelle pendici del Montovolo e del Vigese e la riscoperta dei loro collegamenti con una sentieristica dedicata per ammirare i borghi secolari e le chiese monumentali presenti nel territorio.

Recentemente l’Associazione è stata ricompresa nel progetto Pnrr “A Campolo l’arte fa scola” di cui il Comune di Grizzana Morandi è referente. «Dobbiamo valorizzare il più possibile questa storia legata alla nostra tradizione», spiega il sindaco Franco Rubini. «Abbiamo però un problema di materiali perché finora la scuola si è autofinanziata in tutto, anche nel trovare l’arenaria che sarebbe reperibile dalle frane che spesso coinvolgono la zona. I tecnici vietano però questo procedimento», aggiunge. 

«È una soddisfazione inserire mestieri di questa caratura alla lista delle De.Co, che si sta allungando e comprende non solo eccellenze enogastronomiche ma anche culturali, artigianali e artistiche», racconta Duccio Caccioni, responsabile De.Co Bologna.

A fargli eco la delegata alla Cultura di Bologna e Città Metropolitana Elena Di Gioia: «Stiamo lavorando da tempo alla valorizzazione delle tradizioni e dei saperi immateriali che vanno custoditi e protetti per non rischiare di perderli. Nella prossime settimane ci saranno una serie di iniziative e laboratori per trasmettere e promuovere l’arte degli scalpellini».

 

 

Il certificato De.Co riconosciuto all'Associazione

 

In copertina: Elena Di Gioia, Duccio Caccioni e Franco Rubini consegnano l'attestato al presidente e agli studenti dell'Associazione. Foto di Riccardo Benedet