Quindici

«Vittoria è morta ieri mattina». Un incidente ha detto Mara, sua convivente. Dall’altra parte del telefono c’è Lea, la protagonista di “Chi dice e chi tace”, nuovo romanzo di Chiara Valerio. E’ un avvocato che conosceva Vittoria per «quello che vedeva» e niente più. «So che le piacevi e che a lei piaceva te. Il funerale è dopodomani». Una chiamata di cortesia, come di circostanza pare il gesto di Lea di passare a trovare Mara, nella loro casa a Scauri, luogo d’ambientazione. Ma è quello spostamento e primo avvicinamento alla casa di Vittoria, l’ascolto di alcuni dettagli della sua vita e degli ultimi attimi dopo la sua morte, che affascinano Lea. Così tra la curiosità di conoscere sempre più informazioni sulla vita di Vittoria, e la necessità di investigare il suo legame con l’avvocato di un suo assistito, passa sempre più tempo con lei. O meglio, con chi è stata nel ricordo degli abitanti del paese. Accogliente e riservata, allegra e distante, esatta ed evasiva. Più entra nella storia di Vittoria, più inevitabilmente le si avvicina. Lea, che si è affermata nella vita privata come in quella professionale, che studiando è riuscita a cambiare il suo destino altrimenti legato all’agricoltura e che è rimasta a Scauri per amore, ha accesso all’esistenza di Vittoria che è stata questo e altro. Vittoria quando ha percepito che le scelte fatte non erano quelle giuste per lei, si è spostata, ha cambiato vita. Lea no. In Vittoria vede quello che non è stata e che avrebbe potuto essere.

 

Foto di Alessia Sironi

 

L'articolo è stato già pubblicato sul Quindici n. 19 del 27 marzo.