Città 30

Anche questa volta il faccia a faccia tra il sindaco di Bologna e il ministro dei Trasporti slitta. Ma anche se tramite video collegamento non mancano le occasioni per qualche frecciata da parte di entrambi. Per l’occasione il titolare del dicastero coglie l’opportunità per rispondere al primo cittadino, durante il convegno sulla mobilità promosso dalla Regione Emilia-Romagna. «Che si applichi l’ideologia sul codice della strada a cui stiamo lavorando da un anno fa specie – tuona Salvini –. Ci ho messo le mani da "padre" a questa riforma, non da ministro. E fare battaglia politica su un disegno che abbiamo scritto anche con le associazioni dei familiari delle vittime della strada mi lascia una certa amarezza. Il nuovo codice della strada non è né un ritorno al passato né una controriforma».

Anche Bonaccini, che nei mesi scorsi si è tenuto distante quanto possibile dal tema città 30, interviene con un commento a sostegno di Lepore. «Il sindaco ha tutto il diritto di fare per la sua comunità le scelte che ritiene più giuste, noi l’abbiamo anche sostenuto –. Spero si esca dall’ideologia per discutere di cose concrete e mettere al riparo le vite umane è una priorità che dobbiamo garantire».

Ma la questione Città 30 non accenna a chiudersi, soprattutto a pochi giorni dall’approvazione della nuova riforma. Lepore al contrario annuncia che scriverà una lettera sia al Mit che alla premier Meloni. «Metterò nero su bianco chiedendo di fermare la riforma. È un codice che ci porta indietro, ridurrà solo gli strumenti di controllo, le piste ciclabili e la sicurezza stradale», spiega il sindaco. Che aggiunge: «Tutte le associazioni dei familiari delle vittime d’Italia stanno portando avanti la nostra stessa causa, finora ci sono state manifestazioni in quaranta città italiane».

Sul punto mobilità Lepore è ritornato presentando il calendario dei progetti realizzati sinora e di quelli in cantiere da concludere entro il 2026. «Mi auguro che si inizi a pensare sempre di più a Bologna come al nodo centrale del Paese. Perché si parla di diritto alla sicurezza, ma sicurezza è trasporto pubblico locale. A un poliziotto per ogni cittadino forse è meglio sostituire il trasporto pubblico anche di notte, quando in molte città e in molti quartieri le persone hanno paura a uscire la sera».

Lepore non ha nascosto nemmeno la preoccupazione relativa ai fondi per il Passante di mezzo fermi al Mit: «Ci sono 3,5 miliardi di finanziamenti che questo territorio aspetta da anni. E che sono in mano ad Autostrade per l’Italia e al Ministero che tengono ferma l’opera. Nonostante la mia richiesta di oggi non ho ricevuto risposta dal ministro, a cui quindi scriverò direttamente».

 

 

In apertura il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini

Foto Dire

 

Sotto l'assessore regionale alla Mobilità Andrea Corsini, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e il sindaco di Bologna Matteo Lepore all'apertura del convegno "Muoversi in Emilia Romagna". 

Foto Ylenia Magnani