elezioni in Sardegna

Alessandra Todde è la prima presidente della Regione Sardegna del Movimento 5 stelle. Candidata del centrosinistra, ha unito Pd e pentastellati, e superato lo sfidante, Paolo Truzzu, fortemente voluto dalla premier Giorgia Meloni. Sconfitta per Renato Soru, sostenuto da Carlo Calenda, e Lucia Chiessa, ferma all’1 per cento. Abbiamo sentito Gianfranco Pasquino, politologo e professore emerito dell’Università di Bologna.

 

L’alleanza Pd-Movimento 5 stelle è risultata vincente. Pensa che sarà riproposta?

«Credo che debba essere riproposta. Dovrebbero aver imparato entrambi che se vogliono vincere bisogna che trovino degli accordi specifici sulle candidature, sulla coalizione e sulla campagna elettorale. Tutto il resto è fuffa». 

 

Qual è stato l'errore di Fratelli d’Italia?

«Fratelli d'Italia si è barcamenata. È evidente che non abbia scelto bene il candidato. Era chiaro che Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari, non fosse all’altezza della situazione. Voleva dare una lezione alla Lega, e in parte ci è riuscito, ma quella lezione si è rivelata molto costosa».

 

La Lega è stata doppiata da Fratelli d’Italia…

«Sì, e non solo: a livello nazionale Fratelli d'Italia è quattro volte la Lega». 

 

Come ne esce il partito?

«La Lega potrà rammaricarsi, incolpare gli altri. Rimane il fatto che abbia preso il 3,8 per cento, quindi dovrà chiedersi anche perché è finita così rovinosamente».

 

Cosa comporta la vittoria di Todde per il governo? Davvero finirà il mito di "Meloni l’invincibile"?

«No. La premier va avanti, ha una sua agenda, ha una sua popolarità, sua capacità, se ne frega di questo». 

 

Per il M5s è stata una mossa vincente, visto che sui territori ha sempre fatto fatica. È cambiato qualcosa con questa vittoria?

«Qualcosa sì. Forse Conte ha imparato che deve rimanere in un'alleanza con la Schlein. Ha imparato anche che qualche volta deve valorizzare le persone a livello locale. Alessandra Todde è una donna capace, ha fatto bene a valorizzarla. Anche se Conte continua ad avere un minimo di ambiguità in alcuni comportamenti».

 

Per esempio?

«Su tutto quello che riguarda la politica europea, Antonio Conte è straordinariamente ambiguo».

 

E per i moderati invece è stata una mossa sbagliata appoggiare Soru?

«Calenda ha subito detto che è stato un errore e che imparerà da questo».

 

Nell'immagine, Gianfranco Pasquino. Foto Eugenio Alzetta