Alluvione

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Con l’intensificarsi delle precipitazioni nelle ultime ore, si teme lo straripamento dei corsi d’acqua. Come fa sapere la Protezione civile, molti fiumi della regione hanno aumentato notevolmente la loro portata. Di conseguenza, è scattata l’allerta arancione per buona parte del settore centro-occidentale del territorio emiliano-romagnolo. L’allerta è valida fino alla mezzanotte di oggi per quanto concerne la criticità idraulica nei tratti vallivi dei corsi d'acqua emiliani e nella parte collinare e montana del Bolognese. Diversamente è allerta gialla per la parte montana e collinare dei corsi d'acqua che interessano le province di Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza. Per quanto riguarda le piogge, per il resto della giornata odierna sono previste precipitazioni diffuse, con particolare intensità sul settore occidentale della regione, mentre sono previste precipitazioni più deboli sul settore orientali. Sulle montagne la quota neve resta sopra i 1.500 e i 1.800 metri.  

Il timore della rottura degli argini e di nuove inondazioni torna a essere oggetto di scontro politico. In Regione, a fronte della rottura di un argine del Setta, la capogruppo di Fratelli d’Italia Marta Evangelisti ha mosso critiche pesanti nei confronti del presidente, Stefano Bonaccini. «A nemmeno un anno di distanza dall'alluvione che ha messo in ginocchio la nostra regione, dopo proclami e accuse al Governo e rifiuto ostinato di ogni responsabilità circa la mancata manutenzione degli argini, chiediamo a Bonaccini come sia possibile che, dopo tutte le parole che ha speso e le promesse che ha fatto, sia bastata una sola notte di pioggia per provocare la rottura di un argine in località Allocco, nei pressi di Vado», ha dichiarato Evangelisti.

«A questo punto ci aspettiamo risposte che non siano più chiacchiere, ma un’assunzione di responsabilità da cui inizi finalmente una nuova gestione del territorio», ha concluso la capogruppo di Fratelli d’Italia. 

Se da un lato il partito della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, critica Bonaccini, dall'altro però l'amministrazione regionale ha già deciso di intervenire per prevenire potenziali danni. In particolare, come riporta un comunicato della Regione di lunedì 26 febbraio, la prossima settimana partiranno i primi lavori del piano di interventi sulla Cassa di espansione del fiume Secchia, al confine tra le province di Modena e Reggio. Si tratta di un piano da 27 milioni di euro, la cui realizzazione sarà svolta dall'Agenzia interregionale per il Fiume Po (AiPo). L'obiettivo è consentire, in caso di piena, il transito a valle in totale sicurezza delle acque del Secchia. «A lavori ultimati la Cassa svolgerà un’azione fondamentale di contenimento delle acque, ma avrà anche un ruolo altrettanto strategico di riserva d’acqua per l’agricoltura. I fondi che verranno utilizzati fanno parte dei finanziamenti destinati dal Pnrr per accrescere la disponibilità di risorsa idrica a fini irrigui», ha dichiarato la vicepresidente della Regione Emilia Romagna Irene Priolo

 

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