edilizia scolastica
L’aria dei giorni della merla è fredda e fa muovere i tre imponenti striscioni appesi agli alberi del parco, in questi giorni protagonisti dello scontro politico bolognese. Anche stamattina, infatti, nel parco don Bosco gli attivisti del Comitato Besta si sono riuniti in presidio. Gli slogan sono chiari: «la salute delle persone non è negoziabile», «il parco don Bosco va salvato, nessun albero va tagliato», «partito decespugliatore» scritto coi colori del Pd e infine «dal don Bosco a tutta la città basta cemento». Poco più in là qualche genitore fa uscire in anticipo i figli dalle scuole medie. Interrogati sulla misura che interesserà la scuola un paio si dicono indifferenti, mentre un altro paio sembra concorde con il sindaco. Il punto di vista più interessante però lo fornisce una signora che abita a San Donato dal 1968 e che è stata consigliera di quartiere per anni, Silvana Ferriani, che nel parco porta a sgambettare il suo barboncino bianco.
«A San Donato sono rimasti pochi fazzoletti di verde, soprattutto in questa zona che è ricca di palazzi come la fiera, la regione, i mille condomini» inizia; «la cosa migliore è ristrutturare le Besta come hanno fatto con le Guercino, zona del sindaco, non capisco perché là si ristruttura e qua si abbatte e si rifà. A chi dice che anche ristrutturando non si andrebbe oltre i cinque anni di durata rispondo chiedendo perché allora le Guercino, identiche a queste, dovrebbero durare?». I dubbi sono anche sul costo: «subito sembrava che questa ristrutturazione fosse tutta a carico del Pnrr e invece lo sono solo 2 milioni e mezzo dei 18 che servono. Gli altri li pagheranno i cittadini». E continua: «Quando chiesi informazioni sul perché fosse impossibile ristrutturare mi dissero che i fondi del Pnrr li davano solo per abbattere e ricostruire ma appunto, quei fondi coprono davvero solo il minimo della spesa».
Poi ricorda i suoi passati in politica proprio a tema parco don Bosco: «Nel 1992 volevano chiudere viale della Repubblica e pedonalizzarlo portando qua tutta la viabilità; questo parco sarebbe andato a "farsi friggere". All’epoca abbiamo raccolto 3000 firme per evitarlo e ci siamo riusciti».
Pensa poi anche al problema dei continui cantieri. «La mia nipotina frequenta le medie Besta e io penso ai ragazzini perché adesso c’è il cantiere del tram e poi ci sarà anche il cantiere delle nuove medie. Significa davvero un sacco di rumore continuo e per anni. Hanno detto che non c’è modo di trasferire i ragazzi, ma sinceramente sono scettica».
Conclude dicendo che per lei è fondamentale salvaguardare gli alberi e poi parla in bolognese stretto con un frequentatore del parco e con un altro abitante storico di San Donato, che ci indica il suo balcone e con un po’ di malinconia conclude «quando più di quarant’anni fa mi sono trasferito qui, vedevo l’orizzonte, ora solo palazzi».
In foto Silvana Ferriani e un altro storico abitante di San Donato, sotto un balcone con uno striscione contro l'abbattimento. Foto di Nikol Ceola