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Prima dell’estate non si voterà solo per le Europee. In Emilia-Romagna saranno 226 i Comuni che andranno alle urne, 45 nel territorio della Città metropolitana bolognese. Tra questi, alcune importanti realtà dell’hinterland, come San Lazzaro di Savena, Casalecchio di Reno, Castel Maggiore. Partite politiche locali, ma dove si incrociano anche sfide che possono avere risvolti nello scacchiere regionale e, perché no, nazionale. A San Lazzaro, per esempio, le elezioni serviranno ad eleggere il successore di Isabella Conti, la prima cittadina che cinque anni fa venne eletta con un consenso superiore all’80% e che, terminato il mandato, potrebbe anche rivestire ruoli di maggiore rilievo. Si tratta poi di storiche roccaforti del centrosinistra dove però non sempre si trova accordo sul candidato unico e si discute sulla possibilità di fare o non fare le Primarie.
A livello nazionale, la segretaria dem Elly Schlein non è, fin qui, apparsa particolarmente convinta dell’utilità di questo passaggio. Le Primarie, ha detto, «restano uno strumento valido ma dipende dal contesto locale. In alcuni territori si fanno, in altre la coalizione trova un accordo». Schlein si riferiva alla scelta di non fare questo tipo di consultazione per le Amministrative a Firenze. E ha aggiunto: «L’obiettivo è costruire sui temi alleanze con le altre forze di opposizioni non ambigue e trovare l’unità». Da qui la grande indecisione, anche nel territorio bolognese. E il dubbio su quanti saranno in grado di trovare un nome che metta d’accordo tutti. A San Lazzaro, per esempio, sono almeno quattro i potenziali candidati per succedere a Conti. Un appello a non disgregarsi arriva da un ex sindaco, Aldo Bacchiocchi, ancora attento osservatore delle dinamiche cittadine: «Per il Pd è più che mai importante trovare unità. Riuscire a trovare delle personalità che possano rappresentare il partito in ciascun comune non è facile ma necessario», commenta. «Le Primarie – ragiona Bacchiocchi – sono da sempre uno strumento a servizio della democrazia ma, in questo momento storico, rischiano di dividere più che unire». Dopo dieci anni del doppio mandato di grande successo della sindaca la battaglia sembra presentarsi tutta al femminile. Una di queste donne in lizza è Marina Malpensa, presidente del Consiglio comunale. È la figlia di Fiorenzo Malpensa, scomparso nel 2007, cofondatore e volontario di Ausilio, realtà fondata nel gennaio 1967. Un uomo della solidarietà al quale è stato intitolato il centro sociale Villa Serena. Poi c’è Sara Bonafè, attuale assessora alla sicurezza, commercio, giovani e lavoro. Laureata in Giurisprudenza, è stata consigliera comunale dal 2014 al 2022. Durante questo periodo, ha collaborato con associazioni del territorio, in particolare con Anpi per la valorizzazione e la salvaguardia della memoria storica. La terza e la quarta in possibile corsa sono la vicesindaca Benedetta Simon e la consigliera Lucia Chiodini. Simon, eletta per la prima volta al Consiglio comunale di San Lazzaro nel 2014 nella lista del Pd è stata assessora nella prima giunta Conti. Rieletta nella lista del Centrosinistra unito nel maggio 2019, è stata nominata vicesindaco. Laureata in Scienze internazionali, ha svolto attività di ricerca per un Parlamentare europeo e poi si è dedicata al lavoro per il mondo no profit. Chiodini, invece, è stata eletta nel maggio del 2019 nella lista composita: Partito Democratico-partito Socialista Italiano-articolo Uno-civica. Simon e Chiodini hanno firmato, insieme ad altri quattro esponenti dell’ala riformista, la richiesta di Primarie, ma ancora una decisione non c’è. Scenario diverso dal lato opposto di Bologna. A Casalecchio il Pd ha già candidato Matteo Ruggeri, attuale assessore allo sport e alla partecipazione ed ex capo organizzazione del partito provinciale. La decisione è stata presa dall’unione comunale del Pd di Casalecchio che si è riunita il 2 gennaio. Iniziativa alla quale si oppone, però, con fermezza Saverio Vecchia, ex assessore al Bilancio della giunta, vicino a Simone Gamberini, in passato sindaco e presidente di Legacoop. Da diversi mesi, Vecchia chiede le Primarie accusando il Pd di aver fatto un blitz per evitare i gazebo.
Dopo dieci anni di Massimo Bosso le Primarie, secondo alcuni, potrebbero essere anche qui più che utili, necessarie. Vecchia ha fatto ricorso alla commissione dei garanti, ma il suo appello non ha avuto esito positivo e a questo punto potrebbe correre da civico oppure potrebbe esserci una consultazione di coalizione. La discussione non lascia indenne neppure Castel Maggiore, altro popoloso comune della pianura, dove nel centrosinistra si contendono la candidatura i due assessori in carica nella giunta guidata dalla sindaca uscente Belinda Gottardi, anche lei esponente del Pd: Paolo Gurgone, con delega alle Politiche per l’infanzia e l’istruzione, politiche sociali e abitative, all’immigrazione, alla sanità e legalità e il vicesindaco Luca De Paoli, con delega ai Lavori pubblici, ambiente, mobilità, protezione civile, politiche energetiche, alla partecipazione e Cittadinanza attiva. Gurgone è un avvocato civilista, in giunta dal 2013, da sempre attivo nel mondo della scuola e impegnato in attività associazionistica e di volontariato. De Paoli, laureato in Giurisprudenza, è responsabile del Settore ‘Affari legali, Accreditamento e Qualità’ della Fondazione Catis di Bologna. Partecipante dal 2002 al gruppo rappresentativo delle organizzazioni del territorio comunale del Piano per la Salute del Comune di Bologna, è stato consigliere con funzioni direttive di Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze) Emilia-Romagna, oltre che presidente della testata Bandiera Gialla. Qui le Primarie sembrano essere uno scenario probabile. San Lazzaro, Casalecchio e Castel Maggiore, per dimensione, sono tutti e tre comuni esclusi dalla possibilità di un terzo mandato del sindaco, già in carica da dieci anni. In provincia, però, ci sono anche altri comuni più piccoli, dove si voterà per il primo cittadino e dove sarà possibile prolungare di altri cinque anni l’incarico. Per esempio, Argelato, Anzola, Malalbergo, Sala Bolognese e Sant’Agata Bolognese. Anche qui però i problemi non mancano. Ad Anzola, per esempio, dove da dieci anni governa Giampiero Veronesi, il Pd ha proposto per sostituirlo il segretario locale Paolo Iovino, ma un altro aspirante alla candidatura, Carmine Maddaloni, si è dimesso dal direttivo del partito per protesta. Tanta confusione nel mondo del centrosinistra, con i giochi che in alcune situazioni sembrano ancora lontani dall’essere chiusi. Se ci sarà uno spiraglio per qualcuno del campo opposto, cioè del centrodestra, per approfittarne, lo si capirà nei prossimi mesi.
Articolo pubblicato nel numero 14 del Quindici, il bisettimanale di InCronaca uscito il 18 gennaio
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