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Un reintegro nella sede di Bologna, uno in quella di Roma e una numerosa mobilitazione della politica che, superando colori e appartenenze, mostra la propria solidarietà. Questi gli unici spiragli di speranza che i giornalisti della Dire riescono a scorgere nel periodo di preoccupazione che stanno vivendo.

 

Durante il periodo natalizio, infatti, un totale di 32 dipendenti tra giornalisti e grafici sono stati licenziati o sospesi con effetto immediato: «Il 28 dicembre ci sono stati 14 licenziamenti in diverse sedi italiane, due nella sola Bologna. Il 31 dicembre, alle 22, sono state comunicate via e-mail 17 sospensioni dalla retribuzione e dal lavoro, tutte nella sede di Roma. Un altro collega è stato mandato a casa il 29 dicembre per “motivi disciplinari” ­– spiega Marcella Piretti del comitato di redazione –. Bisogna ricordare che da quasi due anni lavoriamo sotto contratto di solidarietà: ci eravamo tagliati lo stipendio del 30% proprio per sventare la possibilità di licenziamenti collettivi».

«Il contratto di solidarietà era stato interrotto solamente a settembre, perché per poterci iscrivere all’elenco delle agenzie nazionali e partecipare alla nuova procedura per i contributi era necessario non usufruire di ammortizzatori sociali», specifica Piretti.

 

I problemi che attanagliano una delle più importanti agenzie di stampa nazionali hanno radici profonde: «Il Governo ha sospeso i contributi dell’ultimo trimestre del 2023 e la possibilità di iscrizione all’elenco delle agenzie nazionali per il prossimo triennio, a causa di vicende giudiziarie che hanno coinvolto il precedente editore, Federico Bianchi di Castelbianco: un’inchiesta penale sui rapporti con il Ministero dell’Istruzione e del Merito – continua Piretti –; a cascata, il fermo amministrativo ha prodotto questi risultati che colpiscono direttamente i lavoratori».

 

Lunedì 8 gennaio i dipendenti e i sindacati hanno manifestato sotto la sede di Roma. A mostrare la loro solidarietà tanti esponenti politici, tra cui il leader del M5S Giuseppe Conte e il responsabile informazione del Pd Sandro Ruotolo. «Anche Bonaccini ha speso parole molto importanti per noi e segue da molto tempo la vicenda: con lui avremo un incontro il 23 gennaio – racconta Piretti –. Ieri, invece, ci siamo confrontati con il Sottosegretario alla Presidenza del consiglio con delega all’informazione e all’editoria Alberto Barachini che ha manifestato grande e sincero interesse».

 

 «Oggi avremo una riunione con i sindacati e i lavoratori. Chiediamo all’azienda, la Com.e, di ritirare i licenziamenti e speriamo che con l’interessamento della politica riusciremo a trovare una soluzione. Contro il fermo amministrativo sappiamo che la società sta facendo ricorso, ma non abbiamo notizie di eventuali decisioni», conclude

 

Nell'immagine: il logo della Dire