ponte 25 aprile

Domani 25 aprile si celebra il 79° anniversario delle Festa della liberazione dal nazifascismo. Una ricorrenza che – cadendo proprio nella giornata di giovedì, vicina al weekend – consentirà a chi, stanco del lavoro e della monotonia quotidiana, vorrà prendersi qualche giorno di pausa, spensieratezza e relax. Secondo quanto emerso dall’indagine realizzata da Aite (Associazione italiana turismo enogastronomico) e Ismea (Istituto per i servizi del mercato agricolo), sarebbero circa 14 milioni – due su tre –  gli italiani in partenza nelle giornate del ponte primaverile. Di questi, il 23% partirà per un solo giorno di vacanza, il 56% per due o tre, il 17% per una settimana e il 4%  per un periodo anche superiore. Insomma, soltanto il 33% se ne rimarrà comodo sul divano di casa. «L’eccezionalità di questo ponte lungo permetterà agli italiani di viaggiare e scoprire le bellezze della nostra Terra – ha affermato Roberta Garibaldi, amministratrice delegata di Enit (Agenzia Nazionale Turismo) – scoprendo, in particolare, i piccoli borghi: luoghi ricchi di fascino e storia, poco affollati e al contempo molto accessibili economicamente». Stando ai dati, infatti, saranno proprio i piccoli borghi – insieme alle città d’arte – le mete privilegiate dai visitatori, sebbene esistano delle distinzioni legate alla fascia d’età. «Queste differenze pongono la necessità di riorganizzare il sistema – ha detto ancora Garibaldi –. Gli operatori devono segmentare e personalizzare sempre di più l’offerta, per soddisfare le esigenze di tutti». «I giovani prediligeranno le città d’arte, mentre gli over trentacinquenni opteranno per le località marittime – si legge in una nota di Ismea –. L’Italia, in ogni caso, è la destinazione più gettonata, poiché solo in pochi, meno del 13%, viaggeranno all’estero». Tra le altre mete e attività previste per questo ponte, gli eventi enogastronomici, le degustazioni di prodotti tipici in ristoranti locali, i centri benesseri, le Spa e i parchi avventura.

Scopriamo insieme alcuni dei borghi più belli della nostra regione.  

Dozza

Tra i più belli d'Italia, quello della Dozza è un piccolo borgo medievale, dalla forma a fuso, silenzioso e discreto, adagiato sulle colline della valle Sellustra, vicino Imola. Qui le strade sono corridoi espositivi, i muri grandi quadri, le facciate delle case enormi “tele” da ammirare. Un museo a cielo aperto, che non chiude mai. Basta girare l’angolo ed ecco il dipinto dedicato a Corto Maltese (‘Ho regalato una bandana rossa a Hugo Pratt’, di Riccardo Ghiribelli, 1997), oppure l’opera ‘I vigneti del socialismo romantico’ di Aldo Borgonzoni, o ancora ‘L’Angelo di Dozza’ di Giuliana Bonazza, una specie di grande “genio della lampada” che avvolge, come in un abbraccio, tutto il portone di una casa. Tutti questi “murales d’autore”, in simbiosi con le abitazioni, rallegrano le strade dell’intero borgo.

Lizzano in Belvedere

Il piccolo borgo di Lizzano in Belvedere ha una storia ricca e coinvolgente e ospita tra le sue mura elementi di epoche anche molto antiche. Fra questi, il delùbro, il più vecchio edificio del territorio metropolitano di Bologna (risalente al 553 d. C.) che –  insieme ai frammenti di selce e terracotta ritrovati nella Sboccata dei Bagnadori e a Rocca Corneta – testimonia il passaggio di uomini primitivi proprio in questa zona. Lizzano è una terra accogliente, piena di servizi ricettivi e di ristorazione, nonché́ una meta ambita per le attività sportive ad alta quota o per le escursioni nella natura.

Rocchetta Mattei

«Una dimora delle favole in stile arabo-moresco», così è stato definita Rocchetta Mattei, costruita nella seconda metà del XIX secolo, a Savignano, nel comune di Grizzana Morandi. Sorta sui resti di un antico insediamento di Matilde di Canossa, il conte Cesare Mattei la volle come “culla” della sua invenzione, l’elettromeopatia (un’arte a metà tra l’omeopatia e l’antica medicina cinese), con la quale salvò – stando alle fonti – moltissime persone. Sale decorate, logge, scale a chiocciola: sono queste le bellezze da scorgere nel Cortile dei Leoni, per restare poi incantati dalla sontuosità della cappella che riporta, con la mente, alla cattedrale di Cordova.


E per quanto riguarda Bologna?

Tanti i visitatori che hanno scelto il capoluogo emiliano-romagnolo come meta in cui trascorrere il lungo week-end festivo. Secondo i dati – nonostante il 25 aprile sia una festività nazionale – un turista su due sarà straniero. «Da giovedì 25 aprile a domenica 28, l’occupazione media negli hotel della città sarà del 75%, con picchi dell’84% nella notte di venerdì e dell’80% per quella di sabato», fa sapere H-Benchmark (piattaforma di analisi dati). Un risultato che diviene ancor più significativo se si pensa che lo scorso anno, a due giorni dall’inizio del ponte, il tasso era del 65%.
«Quest’elevato numero di turisti conferma ancora una volta la grande offerta attrattiva della nostra città – ha detto Daniele Ravaglia, presidente della fondazione Bologna Welcome –. L’amministrazione è costantemente impegnata nel proporre ai visitatori un territorio attraente e organizzato in tutte le sue parti, dalla città alla montagna, dalla pianura all’area imolese».
E in effetti, l’offerta è vastissima. Dalle iniziative a carattere culturale – mostre e visite guidate a  musei e monumenti – al tour a piedi di Discover Bologna – disponibile in cinque lingue e sempre apprezzato da visitatori italiani e internazionali. E ancora. Il giro sulla Torre dell'Orologio – che, con l'affaccio su Piazza Maggiore, offre uno dei panorami più belli della città –, i tour gastronomici tra le vie del mercato o la tappa alla casa natale di Lucio Dalla.
Insomma, tra borghi e paesini, mare e città, il 25 aprile sarà un vero e proprio ponte da “hip hip urrà”.

 

 

 

In copertina: il traffico in autostrada. Foto presa da Google con licenza Creative Commons
Nel testo: Dozza, Rocchetta Mattei, Lizzano in Belvedere e Bologna. Foto prese da Google con licenza Creative Commons