Dibattito

 

Dopo il presidio di ieri notte a Palazzo d’Accursio – in cui cittadini, membri di comitati e associazioni di residenti si sono riuniti, ancora una volta, per chiedere interventi efficaci sul “fenomeno” della movida notturna – la vicesindaca Emily Clancy ha rinnovato e ribadito il proprio impegno, affinché «l’amministrazione cambi realmente e finalmente il passo». La Clancy ha parlato della possibilità di creare una “movida diffusa”, con «nuove offerte notturne, anche in zone meno centrali, più compatibili al diritto al riposo».
«Allargare la movida, affinché le persone inizino a uscire anche qui in Bolognina, farebbe davvero bene al quartiere. Non credo che darebbe fastidio a nessuno, anzi», dice Gabriel Nesticò – uno dei ragazzi ospiti della residenza universitaria ER. GO “Fioravanti”, in zona Bolognina. «Sarebbe sicuramente una soluzione più comoda e sicura, sia per noi di questo studentato, che per il quartiere in generale. Sono sicuro che prima o poi accadrà: è un qualcosa di fisiologico, un futuro già scritto, anche grazie ai numerosi investimenti che qui si stanno facendo», continua lo studente di Scienze della Comunicazione.
Una “movida allargata” potrebbe dunque concorrere altresì a una riqualificazione generale del quartiere. «La Bolognina non è, ad oggi, una zona “molto simpatica”: spostare la vita notturna in Piazza Lucio Dalla aiuterebbe a ridurre e debellare il problema della criminalità, poiché significherebbe avere più occhi, più persone, più presenza», conclude Gabriel. È dello stesso parere Noemi Bufalari, studentessa dell’Alma Mater e ospite della medesima struttura da settembre 2022. «Per noi di questo studentato sarebbe un gran vantaggio, ma credo che verrebbero anche ragazzi di altre zone», afferma. «La gente parteciperebbe sicuramente. Già ora, quando organizzano eventi, ci sono tante persone. Se ci fosse questa opportunità andrei volentieri, magari facendo un po' e un po' tra il centro e qui».
In questa generale visione ottimistica, non mancano tuttavia gli interrogativi e le perplessità. «Poiché la Bolognina sta oggi divenendo una zona sempre più residenziale, è probabile che ciò scateni delle lamentele», afferma Noemi. «Non credo che questo quartiere abbia ancora una struttura adatta per accogliere la movida, in futuro chissà», conferma Maria Sonia, receptionist della residenza universitaria ER.GO “Fioravanti” e abitante del quartiere. «Il problema sta nella troppa libertà. Bisognerebbe avere la giusta misura: se ci fosse, si potrebbe fare vita notturna ovunque», conclude.
Potrà dunque la Bolognina divenire il “nuovo centro” del divertimento serale? Non del tutto e non per tutti. «Condivido il fatto di volerla spostare ma, personalmente, continuerei ad andare sempre in via Zamboni o piazza Verdi: il centro storico è bellissimo, altro che questi palazzi orrendi! Se faranno qualcosa qui ci andrò, ma il mio posto fisso rimarrà il centro», racconta Elke Sanchez, studentessa di Scienze Politiche e ospite della residenza. Anche se ben riusciti, i vari tentativi sperimentati fin qui, non risultano del tutto convincenti.  «Di recente hanno organizzato degli eventi qui in Bolognina: sono stati carini e pieni di gente, ma non credo bastino per riuscire a spostare realmente il movimento dei giovani», continua Elke. «Piazza Lucio Dalla è sicuramente un luogo già molto frequentato, anche se non ancora al massimo della sua capienza. Non credo arrecherebbe molto disturbo ai residenti, in ogni caso meglio le strade e le piazze principali», conclude.
«Condivo l’espressione della Clancy di “movida allargata”, penso che a Bologna potrebbe far bene», torna ad affermare Maria Sonia. E continua nel definire un ritratto ottimistico della possibilità. «Spostare la movida in questa zona sarebbe un’ottima cosa, per abbracciare le esigenze, non solo degli studenti della residenza, ma anche in generale di giovani lavoratori che abitano in queste zone più distanti dal centro».
Dunque, un piano auspicabile e fiducioso, in cui incertezze e speranze si mescolano, per perseguire nella ricerca di una svolta e un cambiamento. Affinché la sicurezza, il riposo e la tranquillità possano finalmente divenire una costante nella vita dei cittadini.

 

 

 

In copertina: foto di Gabriel Nesticò - studente intervistato - autorizzata dal soggetto