Disordini

«È dalle sei di questa mattina che sono in coda», queste le parole di Maria, 50 anni. Sono le undici e la fila di fronte al punto Tper in via Marconi 4 aumenta anziché diminuire. 

 

C’è chi ha preso un permesso da lavoro, chi è in piedi dalle quattro e mezza, chi è stato costretto a rinunciare al posto in fila per accudire un parente in ospedale. Sbuffi, nervosismo, liti: l’atmosfera che si respira è pesante tra coloro che aspettano di attivare il bonus trasporti 2023. Infatti, nonostante questa agevolazione fosse attiva già dal 17 aprile sul sito del Ministero dei trasporti, l’azienda Tper l’ha resa disponibile da due giorni. Secondo un’operatrice, il responsabile del ritardo è il governo, che ha modificato rispetto all’anno scorso i sistemi di erogazione del bonus, a cui Tper si è dovuta adattare.

 

Il risultato? Gente in fila dall’alba, per lo più persone di origine straniera, prima per ritirare il biglietto con il numero di turno, poi chiamate una a una, con tempi minimi di attesa di tre ore. Neanche l’intervento delle forze dell’ordine ha migliorato la situazione, anzi; verso metà mattina i carabinieri hanno comunicato alle centinaia di persone in fila di tornare dopo due ore per ricevere il biglietto, ma nessuno ha seguito il consiglio. E in effetti dopo una ventina di minuti è ricominciata la distribuzione. Nemmeno da parte di alcune attività commerciali c’è stata particolare comprensione. Infatti, la proprietaria di un negozio ha minacciato di chiamare la polizia se non fosse stato liberato lo spazio davanti al suo esercizio. La situazione è sembrata risolversi solo quando a tutte le persone in fila è stato assegnato un numero di turno.

 

Ma come funziona il bonus trasporti? L’importo massimo è di 60 euro, spendibili in abbonamenti ai trasporti pubblici. Con il decreto 5-2023 trasparenza prezzi, il governo Meloni ha stanziato fondi pari a 100 milioni di euro per il 2023, riducendo però la platea di beneficiari rispetto al 2022. Infatti, se prima potevano usufruirne coloro che avevano un reddito inferiore a 35.000 euro l’anno, ora la soglia è stata abbassata a 20.000.

 

Foto di Bianca Bettio