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Con più di 100mila iscritti, la F1 Dimenticata è uno dei canali YouTube più grandi a tema Formula 1 in Italia: tra video per ricordare piloti e scuderie d’annata ed eventi per incontrarsi tra appassionati, il cofondatore Andrea Porello (29 anni) racconta la storia del canale e i traguardi di cui è più fiero.
Qual è l’obiettivo della F1 Dimenticata?
«Il canale vuole essere un punto di riferimento per gli appassionati di motorsport, e si propone di essere soprattutto divulgativo. Vogliamo far conoscere il mondo più nascosto della Formula 1 anche a chi vi si approccia da pochi anni: molti non conoscono la storia di questo sport e soprattutto non ne conoscono la parte più amatoriale».
E per gli appassionati di vecchia data?
«Beh, anche per loro è impossibile sapere tutto. E poi, molte delle protagoniste di queste storie sono scuderie italiane piccole, che hanno cercato di farsi strada nonostante tutto. È giusto raccontare anche loro».
Com’è nato questo progetto?
«Su Facebook, nel 2014, come una piccola pagina di meme [ride, ndr]. Poi, nel 2020 hanno annullato il Gran Premio d’Australia per il lockdown, e volevo fare qualcosa per riempire il vuoto degli appassionati. Allora ho chiesto se qualcuno avesse la registrazione di un vecchio Gran Premio, per trasmetterlo sulla pagina Facebook e dare la sensazione che il weekend di gara non fosse saltato».
Cos’è successo poi?
«Mi ha risposto un ragazzo, Yuri Scali: mi ha scritto di avere tutte le gare registrate in italiano dagli anni Ottanta a oggi. Da lì è nata l’idea di raccontare storie legate alla Formula 1, aprendo un canale YouTube insieme».
Ma siete stati i primi ad avere questa idea?
«Era un format che andava molto nel settore del calcio, ma sulla Formula 1 non ne esistevano; quindi sì, siamo stati i primi».
Quando avete capito che il progetto stava crescendo?
«Già nei primi sette o otto mesi del canale: ha avuto una crescita davvero esponenziale».
In quanti lavorate ai video, attualmente?
«All’inizio eravamo io e Yuri, poi si sono aggiunte due persone: Matteo Maero, grafico, e Matteo Nervo, regista e direttore della fotografia».
Volete essere un punto di riferimento per gli appassionati di motorsport. Uscite anche dal mondo virtuale, quindi?
«Certo, cerchiamo di partecipare a eventi per quanto possibile – per esempio, dal 2021 andiamo sempre al Minardi Day. E poi, l’anno scorso abbiamo organizzato un campionato di kart rental [la forma di competizione più accessibile al pubblico, ndr] impersonando idealmente alcune delle piccole scuderie che hanno tentato l’avventura in F1 senza avere gloria».
Dove l’avete fatto?
«Era in giro per l’Italia, da Milano a Martina Franca. Alcuni hanno partecipato a tutte le sei tappe del campionato! È uno dei nostri vanti, lo riproporremo nel 2024».
Finora, qual è il video del canale che ti rende più orgoglioso?
«Sono due: uno è già avvenuto, sull’altro stiamo ancora lavorando. Il primo è un video sulla storia del circuito di Imola, che è stato proiettato in occasione del settantesimo anniversario dalla sua fondazione. La proiezione è stata proprio a Imola, davanti a persone che hanno fatto la storia di quel posto. Alla fine, il figlio del fondatore ci ha detto che abbiamo raccontato la storia in maniera egregia: è lì che capisci che stai facendo un buon lavoro».
E il secondo?
«Stiamo producendo un video su un team che è stato in Formula 1 per pochi anni, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Era legato a un’industria di fonderie metalliche – che infatti si chiama Fondmetal. L’industria esiste ancora oggi, ci ha aperto le porte perché è ancora molto fiera della propria storia e voleva farla conoscere. Questa, come tante altre, sono storie che lasciano comunque un segno in chi le ha vissute, nonostante siano finite male. E noi vogliamo raccontare proprio questo».
La competizione di kart rental organizzata per gli appassionati. In apertura, il team che attualmente lavora al canale della F1 Dimenticata: Andrea Porello, Yuri Scali, Matteo Maero e Matteo Nervo. Foto concesse da Andrea Porello.