Festival

sanremo 2023

La seconda puntata del 73esimo Festival di Sanremo vede esibirsi la seconda metà dei concorrenti in gara. La puntata si conclude con una prima classifica generale, che colloca Marco Mengoni al primo posto, subito seguito da Colapesce e Dimartino in seconda posizione, mentre Madame è terza. 

Francesca Fagnani, istruita dalla maestra di eleganza Drusilla Foer, è la co-conduttrice della serata. Visibilmente emozionata ma molto disinvolta, porta battute taglienti e un monologo sul carcere minorile, preparato in collaborazione proprio con alcuni ragazzi del carcere di Nisida (Napoli). Dal carcere minorile Fagnani allarga il tema al «carcere vero, quello degli adulti», il cui scopo troppo spesso non è reinserire le persone nella società, ma punire: «Se non ci arriviamo per civiltà, per umanità, per rispetto dell’articolo 27 della costituzione, arriviamoci per egoismo», ha detto la giornalista. Molto riuscito anche il monologo sulla repressione del regime iraniano di Pegah Moshir Pour, attivista italoiraniana affiancata per l'occasione da Drusilla Foer: l'intervento è emozionante e ben strutturato – forse il primo, tra le edizioni sanremesi di storia recente, che riesca ad andare davvero a segno fino in fondo senza risultare vacuo e retorico. Degna di nota e non banale è anche la collocazione in scaletta (intorno alle 22.20), ottimale per dare al tema la giusta visibilità. 

L’esibizione di Gianni Morandi, Massimo Ranieri e Al Bano, più che costituire un omaggio alla carriera dei tre, sembra confezionata per suscitare tutta la nostalgia possibile. Funziona, ma solo per un po’ (diciamo per i primi tre minuti dei venticinque a loro dedicati) . La gara di sfoggio delle doti vocali è portata avanti anche da Francesco Renga e Nek, ospiti del Suzuki stage. Fedez, invece, sembra ricordarsi delle sue origini rap cantando due brani in diretta dalla Costa Smeralda. L'artista propone anche un testo fuori programma denso di critiche, che ricorda il discorso fatto sul palco del primo maggio. 

I Black Eyed Peas, quota internazionale della serata, propongono una performance che unisce al repertorio più recente le canzoni che li hanno resi noti al grande pubblico. Il risultato è però abbastanza sciapo, e decisamente sottotono rispetto a ciò che ci si aspetterebbe da ospiti internazionali. 

Intorno all’una meno un quarto, Amadeus invita gli spettatori suscettibili a cambiare canale per non indignarsi per il comico che sta per salire sul palco. Dopo qualche secondo in cui il direttore artistico fissa effettivamente la telecamera in silenzio in attesa che i più sensibili cambino canale, entra sul palco Angelo Duro e propone un monologo sulla trasgressione necessaria nei rapporti di coppia. La sensazione è che Duro sia convinto di suscitare risate e riflessioni attraverso uno stile asciutto e diretto, ma il risultato è il solito umorismo antico che si autocompiace di provocazioni inutili.

 

 

Qui di seguito le nostre pagelle della seconda serata:

 

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