Violenza

«I ragazzi ingobbiti sulla ragazza che provavano a levarle i vestiti. È una scena che non scorderò mai. Mi fa sempre molta rabbia a ripensarci». È l’immagine che Giulia Leone, studentessa siciliana di 28 anni, associa alla notte in cui ha salvato una ragazza trentenne da una violenza sessuale all’angolo tra via Belle Arti e via delle Moline. Per questo gesto oggi il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, e la vicesindaca, Emily Clancy, l’hanno premiata, conferendole la medaglia al merito civico “Giorgio Guazzaloca”.

Erano circa le 3.30 del 28 settembre, Giulia stava tornando a casa dopo aver passato una serata con gli amici quando ha notato due ragazzi «dimenarsi» di fronte a un ristorante. Si è avvicinata con paura ma, quando ha capito che stavano cercando di bloccare una ragazza, è intervenuta, urlando e spingendoli via. Tre ragazze, sentendo le urla, sono accorse, provocando la definitiva fuga degli assalitori. La foto scattata da una di quest’ultime ha permesso il riconoscimento del "palo”. Due quindicenni tunisini di stanza a Villa Aldini sono poi stati fermati con l’accusa di violenza sessuale in concorso.

«Rimanere lì, cercare di confortarla è stata per me una cosa naturale e mi piacerebbe che fosse naturale per tutti. Se io non fossi stata attenta un minimo, non mi sarei accorta assolutamente di nulla perché era difficile da capire in quel momento», afferma oggi Leone, a margine della premiazione. «Credo che la paura sia la motivazione principale per cui la gente non faccia nulla. Io incoraggio le persone a essere incisive. Quando una persona vede forza, si spaventa e si allontana. È quello che è successo per fortuna a me. Il coraggio è un’arma molto potente e deve essere usato al meglio», aggiunge. Alle ragazze consiglia di «essere unite. Se non si è sorelle, se non si è unite fra di noi tutto il resto è difficile possa avvenire». Un ringraziamento va, quindi, anche alle tre ragazze accorse per aiutare: «Questi gesti e queste cose sono alla base dell’umanità».

Giulia Leone, emozionata, ha dedicato alla ragazza soccorsa la medaglia ricevuta con cui è nato un "legame indissolubile". «Doveva essere qui con me ma non è ancora tornata a Bologna, dopo quello che è successo. Con lei sento un legame di sorellanza», dichiara.

«Giulia quella notte ha fatto la propria parte e non era affatto scontato. La dobbiamo ringraziare e dedicare questa medagli a tutti quelli che ogni giorno non si voltano dall’altra parte», dice Lepore.

Intanto la preoccupazione in città è sempre alta.

Nella notte tra sabato e domenica si è consumato un nuovo episodio di violenza in zona universitaria. Una coppia ha notato una ragazza, forse stordita, trascinata e palpeggiata da due ragazzi centrafricani. Alla richiesta di spiegazioni uno dei due l’ha lasciata mentre l’altro, dichiarando fosse la sua fidanzata, l’ha portata via. La polizia allertata ha battuto la zona in cerca della vittima e ha arrestato in flagranza un 25enne gambiano, mentre stava abusando di lei in via dell’Unione. Si indaga sul complice. «Le forze dell’ordine sono subito intervenute. Noi dobbiamo essere presenti di giorno e di notte ovunque, come istituzioni, e garantire la sicurezza delle persone.  Tutti questi episodi di cronaca in strada hanno una ferma risposta da parte delle istituzioni locali e delle forze dell’ordine. Occorre che ci sia altrettanta capacità di risposta da parte della magistratura e di chi deve perseguire persone che si macchiano di questi crimini. È importante che si faccia giustizia», commenta il sindaco di Bologna.

Negli ultimi mesi sono almeno cinque i casi di violenza avvenuti tra l’area vicino alla stazione e la zona universitaria. A un mese fa risale, invece, il tentato stupro di via Ghirardacci ai danni di una ragazza di 23 anni, che stava rincasando dai giardini Margherita. 

 

Il sindaco Lepore con Giulia Leone. Foto Dire