il commercio

L’ipotesi della pedonalizzazione dell’area intorno alle Due Torri continua ad animare le prime pagine dei giornali; dopo settimane di discussione sembra essere diventata più che un’ipotesi in effetti. Oggi sulla stampa si è parlato, infatti, di valutare l’opzione di pedonalizzare non solo San Vitale ma anche via Rizzoli e parte di Strada Maggiore. Ma quale saranno le conseguenze per quanto riguarda il settore economico? Per provare a immaginarlo abbiamo intervistato Loreno Rossi, direttore provinciale di Confesercenti Bologna, che parla di possibili vantaggi, se accompagnati da servizi pubblici, ma si dice preoccupato perché quello che si profila sotto le Due Torri è frutto non di un progetto ragionato ma di un'emergenza.

Secondo Rossi la pedonalizzazione non rappresenta di per sé un elemento positivo o negativo ma tutto dipende da come il progetto viene realizzato. «Se accanto alla pedonalizzazione si sviluppa tutta una serie di servizi pubblici allora la pedonalizzazione diventa un valore aggiunto anche per le attività commerciali. I turisti soprattutto, ma in realtà anche la cittadinanza, amano passeggiare e fare acquisti senza il traffico delle auto. Poi tutto dipende anche dalle tipologie di attività». Infatti, a giovare della pedonalizzazione, sono soprattutto i ristoranti o i bar che «possono mettere i tavoli all’aperto e di conseguenza si è creata la tendenza a pranzare e cenare fuori, oppure a bere qualcosa all’aperto per godere della città», ha continuato Rossi.

Eppure Bologna rappresenta, sempre secondo il direttore provinciale di Confesercenti, un tema abbastanza delicato perché «in questo caso, parlo di Via San Vitale e Strada Maggiore, la pedonalizzazione sarà frutto di una necessità e non di una progettazione pensata e ragionata. Per questo siamo abbastanza preoccupati perché non c’è un progetto alla base. Infatti, per quanto riguarda Via San Vitale ci sono giunte diverse lamentele da parte dei commercianti, perché non passando il servizio di trasporto pubblico, le attività inevitabilmente soffrono». Per questo secondo Rossi la mossa ideale, per una città come Bologna, sarebbe stata quella di costruire la metropolitana; «quando si fanno le metropolitane sotto terra è più facile pedonalizzare anche ampie zone della città e del centro storico», ma si tratta di un’ipotesi ormai non più praticabile dato che il Comune ha optato per il tram che però «servirà soprattutto l’altra parte della città, mentre la zona di San Vitale e Strada Maggiore ha bisogno degli autobus».

Ma quali sono stati i risultati della pedonalizzazione fatte in passato? «Per quanto riguarda Via d’Azeglio e Strada Maggiore, cittadini e turisti, come dicevo prima, amano passeggiare e girare per le strade; anche la zona universitaria a mio avviso ha giovato dalla pedonalizzazione di alcune aree, perché lì hanno aperto diversi esercizi legati al settore della ristorazione. Questo è positivo anche dal punto di vita della sicurezza dato che quando ci sono le attività, ci sono anche gli spazi illuminati, e in generale un maggiore controllo. L’apertura di attività, ancora meglio se di qualità, porta a una migliore vivibilità della città».

Un importante fenomeno, però, quando si parla di Bologna, è quello del turismo sfrenato che spesso complica la vita di chi abita il centro. Uno dei rischi della pedonalizzazione è, infatti, anche quello che i commercianti privilegino gli interessi dei turisti, come è accaduto intorno a Piazza Maggiore, ormai circondata quasi esclusivamente da bar e baretti. «Questo rischio però – ci tiene a sottolineare Rossi – non dipende solo dalle pedonalizzazioni, ma dal fatto che la città si sta svuotando di residenti. Oggi infatti Bologna è abitata soprattutto da studenti e turisti che sono arrivati in una maniera totalmente incontrollata. Quando una città ha prevalentemente studenti e turisti, le attività commerciali seguono le loro richieste: quindi posti dove mangiare e divertirsi mentre vengono a mancare i servizi tradizionali del commercio, che obiettivamente stanno pian piano scomparendo».

«Noi non abbiamo pregiudizi o ostilità – ha continuato il direttore – ma vogliamo vedere i progetti che a oggi non abbiamo ancora visto; però credo che sarà un’impresa ardua perché non credo che c’è un servizio è pubblico efficiente per pedonalizzare tutta quest’area».

 

Nell'immagine Loreno Rossi. Foto concessa dall'intervistato