decorazioni

Francesco Cirmi

Il Salone della Guardia della Prefettura di Bologna con la sua monumentale volta affrescata è stato il palcoscenico dell’odierna premiazione di 25 decorati, tra forze dell’ordine e società civile, all’ordine “Al merito della Repubblica Italiana”, nonché luogo della consegna della “Medaglia d’oro per le vittime del terrorismo” al primo maresciallo dell’esercito Francesco Cirmi.

Cirmi ha ricevuto la medaglia d’oro per il suo servizio svolto durante la missione italiana in Afghanistan. In quell’occasione il militare, mentre viaggiava con un convoglio a sud della capitale Kabul, subì un attentato a opera della guerriglia talebana. Era il 26 settembre 2006. Nell’attentato persero la vita due commilitoni di Cirmi, all’epoca di stanza con gli alpini di Cuneo. «Sono rimasto sempre in ottimi rapporti coi familiari di Giorgio Langella e Vincenzo Cardella, ci accomuna una forte esperienza che ci lega tutt’ora», ha ricordato lo stesso primo maresciallo. La bomba esplosa alla base del blindato italiano ha provocato molte ferite e vari mesi di prognosi al militare, che tuttavia ha saputo superare le difficoltà e ha ripreso il suo impegno in contesti di crisi internazionale. «Dopo l’Afghanistan sono stato in Libano e sono tutt’ora in servizio operativo. Ciò che mi ha sempre motivato ad andare avanti è l’amore per il mio Paese, il mio desiderio di essere utile».

E in qualche modo la medaglia odierna funge da suggello a questo impegno: «È stata un’emozione forte riceve questo riconoscimento. Ti dimostra che sei stato utile per il tuo Stato ed è stato un piacere essere in una sala gremita di tanti che hanno a cuore come me il bene della Repubblica», ha concluso.

In effetti il picchetto all’ingresso del salone, le tante personalità cittadine e non, le parole dell’inno intonate dalla platea prima della premiazione hanno contribuito a creare quella tipica atmosfera da giorni di festa. E di festa della solidarietà ha parlato anche il prefetto Attilio Visconti, il quale ha ripreso le parole del presidente della repubblica Sergio Mattarella, “dobbiamo avere cura della Repubblica”, per inaugurare l’incontro. «Non servono geni – ha proseguito Visconti – per far progredire materialmente e spiritualmente la Repubblica serve l’impegno corale e condiviso di tutti, ognuno deve fare il proprio massimo». Concetto della cura ripreso dall’assessore bolognese ai lavori pubblici e manutenzione della città, Simone Borsari, che ha definito i decorati come «custodi della costituzione e dei suoi valori di solidarietà, uguaglianza e libertà. Affinché questi valori si esprimono a pieno è necessario che siano di tutti».

Tra i 25 nuovi cavalieri al merito della Repubblica presenti anche due imolesi e due cittadini di Castel San Pietro Terme. Molti decorati hanno ricevuto il riconoscimento per il loro impegno sociale, educativo o sanitario durante i difficili mesi dell’emergenza Covid.

 

Nell'immagine: il primo maresciallo Francesco Cirmi premiato dal prefetto Attilio Visconti e dall'assessore Simone Borsari. Foto di: Tommaso Corleoni.