Garisenda

«Quello di Matteo Lepore è un vero e proprio tentativo di zittire le opposizioni e impedirgli di svolgere il ruolo per il quale sono state elette». Lo dice con decisione Giulio Venturi, consigliere comunale e portavoce della Lega, rispondendo al sindaco che ieri ha dichiarato di essere pronto a denunciare chi, per ragioni politiche, farà procurato allarme sullo stato della Garisenda e ostacolerà il lavoro del comitato e dei tecnici comunali. Claudio Mazzanti, presidente della IV commissione consiliare in materia di mobilità e infrastrutture, la pensa diversamente: «La torre, insieme a quella degli Asinelli, è monitorata dalla fine del 2017, sia grazie a tutta una serie di strumenti e accertamenti, che grazie al lavoro del comitato tecnico; non c’è, dunque, alcun pericolo di cedimento e la Garisenda è del tutto sotto controllo».

Dopo gli allarmi e le preoccupazioni sulla salute del monumento simbolo della città, il sindaco ha annunciato che, se il comitato tecnico scientifico lo riterrà necessario, non escluderà la possibilità di chiudere al traffico l’area. La decisione non sembra essere particolarmente gradita alle opposizioni, secondo cui sarebbe meglio prevenire piuttosto che curare. «Noi tempo fa, a fine gennaio, abbiamo esposto alla Giunta un’interrogazione per ricevere informazioni circa lo stato di conservazione della Garisenda, ma come al solito sono state date risposte evasive e prive di contenuto», dice ancora Venturi.

Nella risposta dell’assessore Simone Borsari, deleghe ai lavori pubblici e pulizia della città, si legge che «l’Amministrazione comunale svolge un lavoro di monitoraggio attento e scrupoloso sia per quanto riguarda le Torri che in generale il patrimonio storico-culturale bolognese e, come sottolineato dalla sottosegretaria Lucia Borgonzoni, non ci sono pericoli imminenti». Mazzanti e il sindaco confermano questo scenario.

Il problema è che solo di recente, circa uno o due mesi fa, le centraline hanno rilevato dei movimenti torsionali anomali che sono stati immediatamente segnalati; «da notare che – continua Mazzanti – da quando l’area è stata chiusa i segnali di allarme sono drasticamente calati». Proprio per questo l'allarmismo è considerato ingiustificato, portando il sindaco a dirsi pronto a denunciare chi farà "speculazioni". 

Comunque, l’ultima parola spetta al comitato tecnico scientifico; finché il documento non verrà consegnato è complicato, se non azzardato, avanzare ipotesi sullo stato della Torre. Nonostante ciò Venturi si dichiara contrario alla pedonalizzazione dell’area in questione, suggerendo, piuttosto, un ripensamento della mobilità. «Nelle strade del centro storico circolano autobus, di circa 15/18 tonnellate, che contribuiscono alle vibrazioni delle due Torri e di tutti gli altri palazzi; per questo sarebbe più opportuno eliminarli e sostituirli con un sistema di navette elettriche di piccole dimensioni. Il sindaco – continua Venturi – sembra però voler portare avanti una vera e propria battaglia contro i mezzi privati, che noi critichiamo aspramente».

A tal proposito Mazzanti sottolinea però che «all’epoca la vibrazione provocata da questi mezzi fu studiata da Tper e dal Comune, che ne autorizzarono il passaggio. Nonostante ciò mi sembra un’ovvietà ribadire che se gli autobus non ci fossero sarebbe meglio – continua Mazzanti – per questo io sono favorevole a una pedonalizzazione più ampia». Si tratta in realtà di un’idea di molto antecedente alla questione degli ultimi giorni. «L’idea dei T-day era quella di pedonalizzare tutta la strada, compresa l’area introno alle Torri e non per problemi di staticità della Garisenda».

Per quanto la sostituzione dei grandi autobus con navette più piccole Mazzanti afferma che «per prima cosa bisogna aspettare il documento del comitato per capire come intervenire perché è vero che i grandi autobus generano una serie di vibrazioni».

Secondo il portavoce della Lega, inoltre, pedonalizzare alcune zone della città rappresenta sempre una scelta rischiosa: «Lo abbiamo visto già con Piazza Aldrovandi che dopo la chiusura al traffico ne ha decisamente risentito». Secondo Venturi, infatti, la pedonalizzazione della Piazza avrebbe danneggiato gli esercizi commerciali storici a causa del rilascio indiscriminato dei permessi di somministrazione. Se prima capitava spesso che la gente si accostasse per comprare frutta o verdura nei mercati rionali, ora dilagano bar e baretti. Anche l’affollamento della piazza, che soprattutto la sera genera il malcontento della cittadinanza, dipende da questa scelta: «Quando la piazza era aperta al traffico la situazione era molto diversa e non si verificavano gli assembramenti a cui assistiamo oggi; per questo auspichiamo una riapertura totale della piazza che darebbe nuova linfa a quell’area». Dunque la pedonalizzazione dovrebbe essere presa in considerazione solo come ultima scelta, qualora si trattasse dell’unico modo per proteggere la Garisenda.

Secondo Mazzanti, invece, si tratta questa di un’opzione impraticabile, anche perché «in Europa tutti i centri storici sono pedonalizzati, dunque non possiamo andare verso la direzione opposta per tutta una serie di motivi, dalla tutela dell’ambiente a quello della godibilità del centro storico. Già quando si decise di pedonalizzare Piazza Maggiore e Via d’Azeglio ci furono moltissime polemiche poiché si temeva che gli esercizi commerciali ne avrebbero risentito, ma non mi sembra che durante i T-day ci sia miseria. Le polemiche dell’opposizione hanno le gambe corte; infatti il centro storico di Bologna è un gioiello che va tutelato e il modo migliore per farlo è questo».

 

Vignetta concessa da Fornasaro