Sanità

Una doccia, un bagno, la cura di barba o capelli per godersi un momento dedicato a sé stessi in “un’oasi di serenità”. In un anno sono stati quasi 1.800 i pazienti che hanno beneficiato del centro benessere della Fondazione Sant’Orsola, “L’Acqua e le Rose” (www.fondazionesantorsola.it). La struttura festeggia l’anniversario di attività con alle spalle 3.300 servizi tra cui 2000 docce, 500 bagni in vasca e 800 “sedute” da barbiere e parrucchiere. «Questa è una realtà unica nel panorama italiano. Apparentemente centra poco con l’ospedale, invece è avere un atteggiamento di accoglienza e di rispetto della persona – afferma Giacomo Faldella, presidente della Fondazione - È il riconoscimento della persona e non semplicemente della malattia. È un valore che trasmette un senso di comunità, solidarietà e coinvolgimento di tutta la cittadinanza». La direttrice generale dell’Irccs Policlinico Sant’Orsola, Chiara Gibertoni, valuta un allargamento di questo servizio. «È un’esperienza che speriamo di esportare ma soprattutto ci tengo a sottolineare che è stata continuativa durante tutto l’anno. Credo sia un valore aggiunto, non solo una bella idea messa in pratica ma un’idea che è diventata un’offerta affidabile e stabile per i nostri pazienti».

Nella struttura, coordinata da un’operatrice socio-sanitaria lavorano tre operatori socio-sanitari, parrucchieri e barbieri a carico della Fondazione Sant’Orsola con una tariffa ridotta (grazie a una convenzione con Cna Bologna) e venti volontari, che, a turno, accolgono e accompagnano al centro benessere i pazienti. Quest’impegno è possibile grazie agli oltre 600 bolognesi (592 cittadini e una decina di imprese), che hanno finanziato il progetto tramite contributi volontari. I proventi insieme al 5xmille hanno coperto i lavori di ristrutturazione e il rifacimento degli impianti per un costo totale di 219mila euro.

I servizi sono offerti gratuitamente, contando sulle donazioni ricevute dalla Fondazione. I costi di gestione annuali di almeno 70mila euro sono stati sostenuti dall’azienda partner Rekeep, che si è impegnata a versare 30mila euro all’anno per tre anni, e all’apporto di 316 cittadini per altri 32.247 euro. Alessandro Miuccio, direttore dell’area Emilia di Rekeep, valuta positivamente il bilancio sul primo anno di attività del centro estetico: «Siamo orgogliosi di aver fatto parte di questo progetto e di collaborare con queste persone che insieme all’ospedale costituiscono una realtà importante per tutto il territorio bolognese».

A margine della celebrazione si è tornato a parlare di Covid, che torna a bussare alle porte del sistema sanitario per via dell’aumento dei contagi. Sono 61 in totale le ricoverate per il virus al Sant’Orsola «Qualche polmonite da Covid si rivede – spiega Gibertoni – ma in numero molto limitato. Quindi si può dire che ormai il Covid è sovrapponibile a quella che è la sindrome influenzale tipica del periodo invernale». La direttrice conferma che «fino a ora la situazione, pur con le difficoltà di boarding dei pazienti nei reparti di degenza, sta reggendo». L’assessore a Sanità e Welfare del Comune di Bologna, Luca Rizzo Nervo, confida che l’apertura del primo Cau di Bologna al Navile l’11 dicembre possa alleggerire il carico. «Dovrebbe assorbire almeno una parte, progressivamente, dei codici bianchi e verdi, che oggi necessariamente trovano una risposta nel pronto soccorso. Una risposta in più che abbiamo e che sicuramente ci aiuterà in questa fase».

 

 

Targa donatori centro "L'acqua e le Rose"

Il pannello con i nomi dei donatori all'ingresso del centro benessere. Foto: Marco Ciccimarra

 

In apertura: (da sinistra) Marco Gualandi, vicepresidente Cna Bologna, Giacomo Faldella, presidente della Fondazione Sant'Orsola, una volontaria del centro benessere, Chiara Gibertoni, direttrice generale Irccs Policlinico Sant'Orsola, un membro del personale sanitario, Alessandro Miuccio, direttore area Emilia di Rekeep, Luca Rizzo Nervo, Assessore a Sanità e Welfare del Comune di Bologna. Foto: Dire