ART CITY
Istantanee, sequenze e frequenze riprese dai diari filmici di Jonas Mekas proiettati in una cornice d’eccezione come il padiglione de l’Esprit Nouveau, immaginato da Le Corbusier nel 1925 e ricostruito a Bologna nel 1977 da Giuliano e Glauco Gresleri. Under the Shadow of the Tree è una mostra - gratuita e in calendario dal 2 febbraio al 26 marzo - dedicata al principio ecologico delle immagini e del lavoro cinematografico del regista lituano. L’iniziativa rientra in Art City Bologna 2023.
L’idea di cinema del regista lituano traspare dai frammenti di quelle che possono essere considerate delle sequenze insignificanti: scene di vita quotidiana, spesso autoreferenziali, in cui vige l’esaltazione della normalità. La ricerca dell’essenzialità, di un canone minimalista, rintracciato nella somma di piccole cose del quotidiano che vengono glorificate a tal punto da sembrare straordinarie.
È così anche nell’idea di fondo del progetto promosso dal MAMbo è quella di contestualizzare gli elementi naturali presenti nella filmografia di Mekas sullo sfondo dell’architettura di Le Corbusier. La scelta del padiglione in Piazza della Costituzione non è casuale: al centro svetta un grande albero, che attraversa il soffitto, ed è il fulcro attorno a cui ruota l’idea dell’importanza della natura che permea l’opera del cineasta. «Il cinema è come un grande albero con molti rami, alcuni vecchi e grandi, altri piccoli e giovani e le punte sono gemme e foglie che designano diverse forme, contenuti, tecniche. Il corpo principale può essere sostenuto dalle radici, ma sono i piccoli rami, le foglie e le gemme fresche che portano il sole e la vita alla pianta. Un albero non può sopravvivere senza le foglie», ribadisce l’artista.
Ad arricchire il corpus della mostra ci sono anche disegni, e spezzoni di film e video che riflettono la poliedricità di Mekas. Il suo cinema, considerato “d’essai”, si è posto sin dalle origini in rapporto antitetico col dogma hollywoodiano. Basti pensare che alla fine del 1960 ha firmato il New American Cinema Manifesto, la nuova “bibbia” della cinematografia indipendente, sottoscritta fra gli altri anche da Andy Warhol.
Nell'immagine, un quadro all'interno della mostra. Foto di Dario Amighetti