movida
Lanciati ieri gli Stati Generali dalla vicesindaca Emily Clancy, delegata all’economia della notte, insieme alla sua “omonima” londinese Amy Lamè. Il progetto è stato pensato per mettere d’accordo il diritto dei giovani a divertirsi in città e il diritto al riposo dei residenti, tentando di spostare fuori dal centro abitato i luoghi adibiti al divertimento. A questo proposito, la redazione di InCronaca ha cercato di ipotizzare quali aree potrebbero essere interessate dal progetto “movida diffusa” e cosa potrebbe accadere.
Con la stagione estiva alle porte, probabilmente saranno interessati alcuni dei parchi più grandi della città come i Giardini Margherita, il Cavaticcio e la Lunetta Gamberini. Ipotesi quasi obbligate ma con qualche controindicazione che potrebbe creare polemiche e problemi. Si tratta infatti di luoghi contornati da palazzi, e quindi i residenti probabilmente rivendicherebbero il loro diritto al riposo, incompatibile con il diritto al divertimento. I Giardini di via Filippo Re potrebbero rivelarsi una soluzione valida, facendo parte di una zona universitaria che non presenta abitazioni vicine. Stesso discorso per Piazza Dalla, vicina al nuovo campus universitario del Navile. Come possibile ipotesi rimane anche Parco Villa Angeletti, una zona verde distante dal centro abitato. Verosimilmente in questi terreni sarebbe più facile spostare la ressa notturna, alleggerendo le aree stressate del centro storico
Nella presentazione di Clancy non è stato chiarito che tipo di iniziative intenderà proporre il Comune nei nuovi luoghi della movida. Si potrebbe pensare ad attività nuove e provvisorie, e quindi di affittare gli spazi interessati a dei commercianti che si occuperanno di fornire cibo, bevande e musica, così da attirare le fasce più giovani della città. Non resta che attendere ulteriori dettagli da parte della vicesindaca negli incontri successivi. Il prossimo, il 4 aprile, vedrà la presenza e il confronto con il sindaco della notte di Amsterdam, Mirik Milan.
Clancy si è detta soddisfatta delle risposte raccolte, più di cinquemila, tramite il “Questionario della notte”, lanciato sul sito del Comune lo scorso 19 gennaio e chiuso il 20 marzo. Il prossimo passo riguarderà l’effettiva individuazione degli spazi che verranno adibiti alla vita notturna, per i quali il Comune dovrà rendere chiare le iniziative che intenderà destinare a quei luoghi. In contemporanea, verrà creata una task force, composta anche da cittadini e operatori, che si occuperanno di testare e valutare le iniziative promosse dal Comune.
Nonostante le buone intenzioni del piano, non sono mancate le proteste dei comitati che hanno presidiato a Palazzo d’Accursio, commentando con i versi di Mina il progetto della vicesindaca «parole, parole, parole…» e chiedendo soluzioni più immediate.