Sanità E-R
Un miliardo: secondo la consigliera regionale di Forza Italia Valentina Castaldini è questo l’ammontare del debito previsionale della sanità emiliano-romagnola per il 2023. «No, è di 300 milioni. La capogruppo di Forza Italia non tiene conto delle coperture», è l'immediata replica dell'assessore alle Politiche per la salute di viale Aldo Moro, Raffaele Donini. Si consuma nell'arco della giornata il botta e risposta tra la capogruppo del partito di opposizione e il responsabile della sanità regionale.
L'attacco arriva da una conferenza stampa di Valentina Castaldini, che ha presentato stamane una tabella (al centro di questo articolo) coi bilanci previsionali delle strutture ospedaliero-universitarie e le Ausl del territorio. Queste avrebbero incrementato il loro deficit di circa il 20%, portando la perdita ipotizzata dagli 838 milioni di euro dell’anno passato all’attuale miliardo. Da qui la denuncia di Castaldini e l'avvio della querelle con l'assessore Dem.
La capogruppo ha spiegato che all’appello mancano i dati del Policlinico di Modena e delle aziende sanitarie locali di Ferrara, Bologna e Piacenza in quanto non ancora pubblicati dalle stesse strutture di cura. «La Corte dei Conti – ha segnalato Castaldini – ci ha allertati sull'aumento negli anni del debito della sanità regionale e non è più tollerabile indicare nell’emergenza Covid e caro-bollette la ragione dei continui sforamenti di bilancio».
L’esponente dell’opposizione valuta finora insufficienti le risposte del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dell'assessore Donini sul tema: «Credo che chiedere aiuto e fondi a Roma sia sacrosanto e ogni Regione lo sta facendo, però il consiglio regionale vorrebbe sapere per che cosa la giunta chiede questi soldi: per operazioni tappa-buco o per un progetto di riforma del sistema? Insomma è il caso che l’esecutivo di viale Aldo Moro, oltre a chiedere a Roma, cominci a chiedere a se stesso come vuole agire».
Per ora la giunta Bonaccini ha lanciato un progetto di legge che dovrebbe impegnare l’assemblea per un mese e mezzo, «anche se ancora non si sanno i termini precisi della discussione e non vorrei restare bloccata per oltre un mese», ammonisce Castaldini. Per questa invece è necessario svolgere un monitoraggio attento delle cose che non funzionano e degli sprechi al fine di tagliare quelle spese inutili o inefficienti. Inoltre anche la formazione e la responsabilizzazione dei medici di base costituisce un altro aspetto centrale per la consigliera, poiché «se non si razionalizza la spesa sanitaria attraverso una riforma di ampio respiro, il rischio è di non poter più assumere».
Dal resoconto previsionale di Valentina Castaldini emerge una Regione in difficoltà dal punto di vista della gestione del bilancio sanitario e apparentemente immobile nella ricerca di una soluzione strutturale. «La sensazione – chiosa la capogruppo Fi – è che si voglia demandare la questione alla prossima giunta che si insedierà nel 2025, ciò a discapito della cittadinanza».
La risposta di Raffaele Donini è arrivata secca e ha cercato di fermare le polemiche sul nascere. «Il disavanzo previsionale 2023 delle Aziende Sanitarie è di circa trecento milioni di euro, e non di un miliardo, come sostiene la consigliera Castaldini. Nell’iter di formazione dei bilanci bisogna contare anche le risorse che abbiamo a copertura, e Castaldini stranamente dimentica di farlo, ma sono risorse che portano il potenziale disavanzo a 300 milioni. Nessun buco, quindi. Ma tanta ingiustizia, questo sì».
Per Donini quindi quanto detto dalla capogruppo Fi non rappresenta la realtà dei fatti: nessun buco da un miliardo e nessuna volontà della maggioranza di escludere le opposizioni dalle informazioni e dai progetti per sanare i conti sanitari. Al contrario le coperture che la Regione sarebbe pronta a mettere in campo farebbero scendere il disavanzo a 300 milioni, cifra comunque importante che richiederebbe alle forze politiche di muoversi compatte. «Anziché strumentalizzare dati sbagliati a uso e consumo della polemica politica fine a se stessa – è l’appello dell’assessore – ci aiutino le forze politiche che in Emilia-Romagna sono all’opposizione, le stesse che in altre regioni sono al governo, ad approvare la proposta di legge regionale da inviare alle Camere con cui chiediamo di fissare al 7,5% del Pil nazionale la spesa sanitaria». Un 7.5% del Pil che tra le tante positività riempirebbe anche quei 300 milioni che la giunta indica quale reale buco di bilancio e che di conseguenza l’esecutivo di viale Aldo Moro attende di ricevere dallo Stato.
Il botta e risposta tra i due consiglieri di Regione si arricchisce poco dopo di una nuova replica. La capogruppo di Forza Italia ribadisce di essersi limitata a presentare i dati di bilancio forniti dalle stesse strutture sanitarie del territorio. «Non è polemica la mia; ben 330 sindaci, sette Ctss (Conferenza territoriale sociale e sanitaria) e 13 aziende sanitarie certificano un miliardo di deficit di spese al netto delle entrate. Non vorrei che Donini confonda le mele con le pere: se lui a oggi è a conoscenza di ulteriori 700 milioni provenienti da Roma che saranno poi messi a bilancio dalla Regione, ben vengano, ma questo non cambia i bilanci preventivi che ho presentato questa mattina».
Nell'immagine: Valentina Castaldini (Fi). Foto di: Tommaso Corleoni.
Tabella riassuntiva bilanci sanità realizzata da Forza Italia Emilia-Romagna.