Teatro

Grillo

"Bologna riserva sempre un’accoglienza straordinaria, è una città a cui devo molto. E devo dire che tutti i politici che abbiamo mandato a quel paese, cominciando proprio da Bologna, oggi sono al governo. Non so perché io debba essere considerato il peggiore quando ero il migliore". Esordisce così Beppe Grillo, ieri sera al Duse, con “Io sono il peggiore” (fuori stagione). Ritorna sulle origini del Movimento 5 Stelle e ricorda il Vaffa-Day del 2007 e il canotto sul Crescentone di piazza Maggiore.

Dopo un lungo periodo di silenzio, nel suo monologo, Grillo non risparmia nessuno: dalla religione alle silenziose guerre economiche, passando per il metaverso, fino al lato oscuro dell’ambientalismo.

Torna ad attaccare l’attuale governo: "Fratelli d’Italia era un inno e ne hanno fatto un partito. Ogni volta che lo canto mi viene in mente il trio della nana (Giorgia Meloni, ndr), l’omone (Guido Crosetto, ndr) e Ignazio La Russa. Mario Draghi – aggiunge – se n’è andato perché voleva essere nominato presidente della Repubblica. Invece ci ritroviamo Mattarella che applaude Roberto Benigni al festival di Sanremo perché elogia la Costituzione. Ma l’avete letta la Costituzione? È un’opera incompiuta. Andrebbe integrata con un meccanismo come la sfiducia costruttiva alla tedesca, per impedire a un personaggio come Matteo Renzi, che ha il 2% di consensi, di far cadere i governi".

Il comico genovese fa anche i conti con il suo passato politico: “Centocinquanta processi e un milione di penale da pagare. Tutti i fuoriusciti dal Movimento mi hanno denunciato. Io invece non ho mai denunciato nessuno e mai lo farò".

 "Mi sento un po’ un ’Cristo’ di serie B”, confessa. E indossando una corona di spinotti, chiede: "Chi può essere il trait d’union tra Adamo e Dio?”. La risposta per lui è semplice: Beppe Grillo. L’ultima provocazione? La Chiesa dell’Altrove, il suo nuovo credo, con tanto di atto costitutivo, pubblicato online.

 

Foto: Ansa