Funamboli

Torna sotto, anzi tra le torri, dopo sei anni il nuovo evento dedicato alla slackline, che si intitola "Bologna a testa insù". Il 9 dicembre in mattinata, infatti, gli atleti (circa 10-15 persone) provenienti da tutta Italia, percorreranno i 90 metri che separano la Torre Prendiparte dal campanile di San Pietro, sfidando il freddo e soprattutto la gravità.

Lo spettacolo proseguirà fino al tramonto, con una traversata completa che durerà all’incirca una mezz’ora. A spiegarci meglio cosa sia questa disciplina è Carlo Maria Sovrini, presidente di Slackline Bologna. «La slackline è l’odierno funambolismo, noi camminiamo in equilibrio su questa fettuccia di 2,5 centimetri di larghezza, che può essere montata in diverse situazioni e a diverse distanze da terra». Ovviamente i partecipanti saranno equipaggiati con i giusti sistemi di sicurezza, con gli organizzatori che hanno comunque sottolineato che si tratta di una vera e propria gara e non di una performance.

L’evento è organizzato in collaborazione con Torre Prendiparte e la Chiesa di Bologna, oltre a essere promosso dal territorio turistico Bologna-Modena. «Dopo aver attraversato borghi storici come San Leo e San Marino, quello che per noi era il sogno, si sta per realizzare: camminare sopra lo skyline più bello del mondo, quello della nostra città. Speriamo in futuro di unire anche Palazzo D’Accursio», commenta Sovrini. Non è stato facile ottenere tutti i permessi necessari, soprattutto per quanto riguarda la situazione del campanile di san Pietro, come ha indicato Matteo Giovanardi, proprietario della Torre Prendiparte, «Questo evento realizza un mio desiderio, ovvero unire le strutture che rappresentano la storia di Bologna, la Curia e le famiglie gentilizie».

Un evento che rappresenta un modo per far conoscere a un pubblico più ampio una disciplina non ancora troppo diffusa nel nostro paese. «È sicuramente un primo passo per dare il via a una serie di iniziative che vorremmo fare in futuro. Ci piacerebbe infatti arrivare a 315 metri di linea creare una “ragnatela” tra le torri della nostra città», commenta Mattia Santori.

Chissà se un giorno la vedremo davvero.

 

 

Uno scatto dell'evento di slackline a Bologna del 2017.